Slot machine, Chiamparino: «Non penso a proroga della legge»
La guerra alla ludopatia o se preferite al vizio del gioco che negli ultimi anni, con la liberalizzazione del settore, ha avuto effetti devastanti sull'economia di molte famiglie, dal 30 novembre potrebbe conoscere un momento decisivo. Questo almeno per quanto riguarda le cosiddette slot machines. Le infernali macchine mangia soldi installate soprattutto nei bar e nelle tabaccherie. Ebbene, secondo la legge regionale approvata 18 mesi fa e che avrà i suoi effetti più concreti a partire dal 1º dicembre, non potranno più essere attivate in quegli esercizi troppo vicini (300 e 500 metri a seconda della grandezza dei Comuni) a luoghi sensibili. Si tratta di chiese, scuole, ospedali e bancomat, per citarne alcuni. Come facilmente desumibile, sono pochissimi gli esercenti soprattutto nei centri cittadini, a potersi dichiare in regola con il "distanziometro". Una débâcle che se salva l'economia delle famiglie, potrebbe mettere in ginocchio molte attività. Per questo motivo i gestori riuniti in associazione chiedono un rinvio della legge alla Regione. Rispondendo al nostro giornale il presidente Chiamparino ha detto però che «per ora non è previsto alcun rinvio». Sull'Eco in edicola le prime ipotesi su cosa accadrà nel Pinerolese.
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Paola Molino