Omicidio del procuratore Caccia: il secondo indagato è di Nichelino
È residente a Nichelino il secondo indagato dalla procura di Milano per l’omicidio del Procuratore Capo di Torino Bruno Caccia, ucciso da un commando della ‘ndrangheta il 26 giugno del 1983 in via Sommacampagna. Si chiama Franco D'Onofrio, 61enne originario di Mileto, in provincia di Vibo Valentia. Il suo nome, a differenza di quello di Rocco Schirripa, il 64 enne oggi a processo davanti alla Corte d'Assise di Milano per il brutale omicidio del magistrato, finora era stato coperto per ragioni di segretezza investigativa. Ora la sua identità è stata rivelata: già militante di Prima Linea, in rapporti coi Colp (Comunisti organizzati per la liberazione proletaria), D’Onofrio è stato recentemente condannato a 9 anni nell’Appello bis del processo Crimine/Minotauro con l’accusa di essere uno dei capi della ‘ndrangheta torinese. Una sentenza su cui si attende la pronuncia della Cassazione. Di D'Onofrio avrebbe parlato il collaboratore di giustizia Domenico Agresta, interrogato a metà novembre dal pm titolare dell'inchiesta milanese, Marcello Tatangelo.
Nella foto il Tribunale di Torino, intitolato a Bruno Caccia.
Vogliamo offrire un giornalismo che sia presidio di cittadinanza e di democrazia, forza trainante per il territorio, strumento per comprendere cosa succede nella nostra società e nel mondo.
Paola Molino