Tribunale: il procuratore Caselli non vuole si modifichi la legge
Proteste in tutta Italia contro la soppressione di 30 tribunali, altrettante procure, 220 sedi distaccate e 667 sedi di giudici di pace, sancita dal decreto legislativo n. 155 che ha riformato la geografia giudiziaria. Da oggi Pinerolo è diventato un presidio, alle dipendenze del Palagiustizia di Torino. La sua vita autonoma è finita.
Nei giorni scorsi la mobilitazione degli avvocati, degli amministratori pubblici e dei cittadini (non troppi, a dire il vero). Ieri il serpentone di auto che ha rallentato il traffico sull'autostrada To-Pi e l'intralcio, di fatto molto garbato e puramente simbolico, al trasferimento dei primi fascicoli destinati a Torino. Sui faldoni sta scritto: "Torneranno". C'è da augurarselo, ma per ora resta un gran caos e l'amarezza di chi ha lottato invano per far valere i diritti di un territorio. Di oggi, la missiva partita dalla Procura di Torino alla volta delle forze dell'ordine. In primis alla Questura, poi ai Carabineri, Polizia e comandi della polizia municipale di Pinerolo e di tutti i 58 comuni facenti capo all'ormai ex Tribunale di Pinerolo. La nota che reca la firma del procuratore Giancarlo caselli contiene le istruzioni operative in materia di arresto e fermo di polizia giudiziaria, in vista del progressivo passaggio di competenze. L'esordio è di quelli che non lasciano spazio al dubbio: "A far data dal 13 settembre 2013, salvo che intervengano non auspicabili provvedimenti legislativi di sospensione dell'entrata in vigore del decreto legislativo n. 155, la procura della Repubblica di Torino assorbirà quella di Pinerolo", scrive Caselli. Che prosegue: "È ferma l'intenzione di questo ufficio di procedere all'accorpamento del personale, dei magistrati e della pg nel minor tempo possibile. Purtroppo però - ammette il procuratore - al momento la procura di Torino non dispone dello spazio fisico necessario… gradualmente si procederà ad una serie di spostamenti". Nel frattempo "l'ufficio resterà affidato ad un presidio (per i pm Santoriello, La Rosa e Maina, ndr) con l'incarico di portare a compimento i fascicoli processuali per i quali è stata esercitata l'azione penale anteriormente al 13 settembre 2013".
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Paola Molino