La mattinata di intense precipitazioni, che dovrebbero attenuarsi nel pomeriggio o almeno in serata, hanno consolidato un bilancio di conseguenze delle intense piogge di questi giorni già pesante per Villar Perosa, il Comune più colpito della Val Chisone già nel precedente nubifragio del 5 settembre scorso.
Il sindaco Marco Ventre ripercorre le frane già note dalle scorse ore e ne aggiunge altre all'elenco: «La strada dei Muretti è chiusa al transito da Borgata Saretto (a monte dell'abitato) al bivio per Frieri. Gli abitanti delle borgate di quella zona dovranno passare dalla strada di Frieri che si collega a quella verso Pra Martino. Un nuovo smottamento è stato registrato proprio nei pressi del bivio dei Frieri lungo la strada di Pra Martino e un altro ancora in borgata Ciardossini.
A Muretti è stata liberata la strada parzialmente invasa ieri sera dalla frana scesa tra le strade di Muretti Superiori e Muretti inferiore, ma il danno sul versante instabile resta: «Ci saranno costi di ripristino sui tre o quattrocento mila euro, più o meno, come pure nella frana di borgata Molliere dove nella notte la frana è raddoppiata rispetto a ieri sera.
Questi costi (da calcolare con maggior precisione a precipitazioni concluse) andranno a sommarsi ai 10 milioni di euro già calcolati per i ripristini urgenti da realizzare sul territorio dopo l'ultimo nobifragio. Al momento il Comune ha incassato 137mila euro che coprono in parte i costi sostenuti per gli interventi di somma urgenza eseguiti quella notta tra il 4 e il 5 settembre 2024. Ma ci sono almeno due milioni (di quei dieci già citati) per le più improrogabili tra le opere urgenti. Le voci principali riguardano la frana sotto via Buonarroti che incombe sui condomini sottostanti e una casa della zona (costo previsto 620mila euro), il ponte da rifare in borgata Morana (149mila euro), la prima frana lungo la strada per Pra Martino (150mila euro) e la zona di via Del Castello (500mila).
«Siamo molto preoccupati - commenta Ventre - per esempio in borgata Frieri ci sono due criticità, una all'inizio e una alla fine della strada. La borgata rischia di restare isolata. In generale ci sono due milioni di euro che non arrivano dalla Regione, cui si sommano altre opera ugenti per un totale di dieci milioni. La popolazione spesso non capisce che l’alluvione ha cambiato tutte le priorità dell'Amministrazione. Ciò che avevamo programmato di fare è tutto fermo. Per il momento non faremo asfalti, per esempio, né le modifiche agli ecopunti per la raccolta rifiuti. Abbiamo questa spada di Damocle da due milioni iniziali cui si sommano 1,7 milioni legati alla causa ancora aperta per il cantiere della scuola media. Speriamo di superare il 2025 con qualche certezza in più. Se non arrivano questi soldi il bilancio fa fuori di un milione e mezzo, io non ci dormo la notte», conclude sconsolato il sindaco villarese.