Segnali di cedimento nella maggioranza nichelinese. Mercoledì è mancato in Consiglio il numero legale su una mozione presentata da Sinistra ecologia libertà sul tema delle "dimissioni in bianco", ovvero la pratica illegale adottata da alcuni datori di lavoro che assumono persone solo se firmano prima un documento di dimissioni senza data, in modo che possano essere licenziate da un momento all’altro.
RIVALTA - Dieci anni da sindaco per realizzare «il più grande programma di opere pubbliche mai visto in paese grazie a un investimento di oltre 66 milioni di euro»: Amalia Neirotti, prima cittadina di Rivalta ancora per poche settimane, traccia un bilancio della sua lunga esperienza nel palazzo civico di via Balma. E racconta i traguardi più significativi del suo cammino politico: dall'acquisto del castello degli Orsini alla bonifica delle aree inquinate di Oma e Chimica industriale. (approfondimenti nell'edizione in edicola)
«Il Pd deve lanciare un segnale di stop. Non può sentirsi un padre eterno e gestire l’Amministrazione e il partito per soddisfazione politica personale». L’ex-assessore all’Urbanistica di Nichelino Franco Fattori (Pd-Popolari), ha lanciato la controffensiva contro il sindaco Giuseppe Catizone (Pd). E l'ha fatto con gesti eclatanti: si è dimesso da tesoriere provinciale del Partito democratico e gli ha inviato una raccomandata per chiedergli delle scuse. Se non arriveranno entro il fine settimana, scatterà una querela. Per quale motivo?
RIVALTA - Tutti contro tutti. Pochi accordi e nessun pronostico. In vista delle prossime elezioni comunali, in programma il 6 e 7 maggio, sono già otto i candidati per la poltrona di sindaco. Rifiutati gli accordi con il centrodestra, Lega Nord correrà da sola con Domenico Stella. Il Pdl pare orientato a candidare Catozzi mentre la civica "Rivalta nuova" punta su Aste. (approfondimenti nell'edizione in edicola)
A Piossasco si può lanciare, prima o dopo la celebrazione di un matrimonio con rito civile, riso, pasta, confetti, coriandoli all'interno dei locali utilizzati o nelle immediate vicinanze se si paga una tariffa quale indennizzo per le spese di pulizia. Se invece gli sposi si accordano con gli invitati e con il Comune per non lanciare nemmeno un chicco di riso, ma poi qualcuno (non a conoscenza di questo curioso meccanismo) trasgredisce scatta una multa di 150 euro che serviranno per pagare le pulizie. Riso amaro, dunque, per chi si sposa davanti al sindaco.
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