Pompe funebri a Luserna: non fu estorsione
È stato condannato ad una multa di 2000 euro, Massimo Perassi, contitolare di un'impresa di pompe funebri di Luserna S G. Era accusato di estorsione, ma il giudice Marco Battiglia ha derubricato la contestazione in "esercizio arbitrario delle proprie ragioni". Assolto (per non aver commesso il fatto) il socio, Valerio Catalin nei confronti del quale, peraltro, non era stata sporta denuncia. Il pm La Rosa aveva chiesto per entrambi un anno e 4 mesi.
La storia risale a fine gennaio del 2010, quando Perassi avrebbe chiesto 200 euro ai parenti di un defunto per il trasporto della salma da casa all'obitorio, con la minaccia di lasciare la bara in giardino, in mezzo alla neve, se non avesse avuto i soldi. Nell'udienza di ieri, mercoledì 16, che si è tenuta con rito abbreviato, è stato sentito il medico Faure Roland che quel giorno aveva autorizzato il trasporto.
«Siamo parzialmente soddisfatti del risultato - commenta il difensore, avv. Antonello Bonaita - con la derubricazione è caduta l'accusa più infamante, l'estorsione, e il giudice ha confermato che Perassi aveva diritto a chiedere quella somma». Un diritto che però avrebbe esercitato con troppa "pressione". «Ovviamente noi contestiamo anche questo: non c'è stato alcun comportamento minaccioso o anche solo maleducato. Lette le motivazioni (tra 60 giorni, ndr), ci riserviamo di presentare appello: ci teniamo molto al buon nome delle persone coinvolte».
Una sentenza molto delicata, emessa dopo quasi due ore di camera di consiglio. Per il figlio e il fratello del defunto, parte civile con l'avv. Mirella Bertolino, il giudice ha stabilito un risarcimento danni di mille euro ciascuno, più le spese legali.
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Paola Molino