Tour de France, -2 a Pinerolo: San Luca show, il giallo lo indossa Pogacar

30/06/2024 - 17:31

Dunque, la cavalcata dei corridori da Cesenatico verso Bologna, comporta un breve trasferimento dalla località d’arrivo del giorno precedente a quello di partenza della domenica. Si resta in Romagna, mentre Rimini ospita i runner mattutini sul bagnasciuga, alcuni piuttosto bellicosi. Visto che parliamo di ciclismo, la cittadina che ha dato i natali a Marco Pantani si raggiunge in appena venti chilometri di pedalata, restando all’interno di un territorio assolutamente bike friendly. Cesenatico, allora, propone un’azzeccata miscellanea tra persone che usano la bici negli spostamenti quotidiani e cicloturisti richiamati dalla seconda tappa del Tour 2024. Alcuni di loro saliranno sul camper e (pro)seguiranno verso il Piemonte e la Francia, altri ne approfitteranno per una vacanza in Riviera, vissuta nel nome delle due ruote.

OMAGGIO AL "PIRATA"

Un’ora prima del via, attorno al villaggio di partenza la folla si accalca: nessun’altra manifestazione come la Grande Boucle è in grado di elettrizzare il palcoscenico delle tappe, ma il mastodontico apparato organizzativo non sfocia in senso di esclusione. Lo si vede già al passaggio della carovana sulla strada che scorre sui bordi del canale del Porto e prima che gli spettatori si inoltrino nei viali della cittadina, fino a spingersi allo stadio. Qui, dove sono stati allestiti i vari spazi che fanno da contorno al via, troneggia il palco della presentazione delle squadre, rituale susseguirsi di acclamati campioni. Romain Bardet, la maglia gialla, come gli altri illustri colleghi indossa un provvidenziale giubbotto pieno di ghiaccioli che hanno la funzione di abbassare la temperatura corporea. La sfilata dei ciclisti di punta in zona interviste fa il paio con strette di mano e fotografie tra gli ospiti del village de départ, compresi ovviamente i genitori di Pantani. Volti noti, certo, come l’ex iridato Cadel Evans ed il presidente della Regione Emilia Romagna Stefano Bonaccini, ma piace che gli organizzatori trovino il tempo per un tributo anche al fotografo Sirotti, figlio d’arte da tanti anni al Tour. Inizia il conto alla rovescia per il via fittizio, la sfilata che verrà effettuata in favore di telecamere anche a Pinerolo, con passaggio in centro storico. Sull’autostrada che porta a Bologna la radio annuncia una fuga per tanti versi similare a quella del giorno prima, quindi, nei pressi di Imola, c’è anche il tributo alla maestria organizzativa degli emiliani. Si dirà, ed è vero, che il mondiale del 2020 allestito in pochissimo tempo, ambientato all’interno dell’autodromo, è stato un successo.

L'ACUTO DI VAUQUELIN

Quelle giornate hanno convinto i francesi della bontà della proposta nata (sinergia con Firenze stretta)proprio nella Sport Valley emiliana grazie alle intuizioni ed all’impegno di Davide Cassani. Un modello di promozione territoriale attraverso le attività sportive che si rappresenta per ciò che è, nei fatti, senza enfasi propagandistica. Imola mette sotto le ruote dei corridori la spettacolare erta di CIma Gallisterna, una delle sei asperità spalmate lungo i 200 km corsi ancora in una giornata canicolare. Nel capoluogo felsineo, dove l’introduzione delle zone 30 fa il paio con lo sviluppo della ciclabilità urbana, il doppio passaggio sul San Luca setaccia le ambizioni di vittoria, fa selezione e non potrebbe essere altrimenti quando c’è di mezzo il famigerato tornante delle Orfanelle. Ad un giro dalla conclusione, resta avanti un terzetto con 3’50” sul gruppo maglia gialla.Zac, scatto secco sul muro che porta alla Basilica del francese Kevin Vauquelin dell’Arkea e planata al traguardo dove giunge a braccia al cielo. Impressionante la rasoiata di Tadej Pogacar, tallonato da un pronto Jonas Vingegaard, per rinnovare il duello tra lo sloveno e il danese in chiave vittoria finale. Bardet è costretto a firmare la resa. Sarà Pogacar a vestire il simbolo del primato all’ombra di San Maurizio, secondo in graduatoria Evenepoel, autore con Carapaz di uno splendido recupero. Lunedì 1 luglio tocca al Piemonte prendere il testimone, dopo 50 km di tappa tra le province di Piacenza e Pavia. Sarà la frazione più lunga dell’edizione 111 del Tour de France, alla vigilia della mattinata che vale un anno per Pinerolo e il suo territorio.