Il 25° anniversario dal terribile incendio sul Monte San Giorgio a Piossasco
Domenica 11 febbraio sarà il 25° anniversario dal terribile incendio sul Monte San Giorgio a Piossasco in cui perse la vita David Bertrand e in cui fu coinvolto anche l’amico Daniele Bonato che rimase gravemente ustionato nel vano tentativo di prestagli soccorso e che ancora oggi presta servizio nella squadra Aib di Roletto. La commemorazione presieduta del vescovo Derio Olivero prevede tre momenti distinti: al cimitero verrà deposta una corona di fiori presso la tomba di David Bertrand, la messa alle ore 11 presso la Chiesa di Natività di Maria Vergine e l’ultimo saluto presso il cippo di via del Campetto a lui dedicato dove è stato rinvenuto il corpo da parte delle squadre di volontari dell’Aib. Parteciperanno le autorità civili: il sindaco di Piossasco e di Roletto e relativi consiglieri e le squadre Aib di tutto il Piemonte. La sindaca di Roletto Cristiana Storello: «Il mio pensiero va in primis alla famiglia di David che ha pagato il massimo del sacrificio perdendo un figlio in giovane età. Ma anche a tutte le squadre di soccorritori ai quali va la mia riconoscenza per l’aiuto e il supporto che in ogni situazione ci garantiscono per la messa in sicurezza del territorio».
Nella giornata di sabato 10 febbraio un’altra messa sarà celebrata nella Chiesa dei Santi Apostoli a Piossasco.
Il 16 aprile 1999 il Presidente della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro conferì a David Bertrand la medaglia d’oro al valor civile alla memoria. A David è stato intitolato un sentiero la cui progettazione e realizzazione è stata promossa dall’allora Provincia di Torino e dai Comuni di Piossasco, Roletto, Cantalupa, Pinerolo, Frossasco, Trana e Cumiana. Il sentiero parte da Roletto, il paese di origine di David, attraversa il Parco del Monte Tre Denti-Freidour e, con un percorso di cresta, arriva sino a località Casa Martignona nel Parco Monte San Giorgio, dove David perse la vita. Il percorso ha una lunghezza complessiva di 35 Km e un dislivello positivo di 1.500 metri.
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Paola Molino