Buriasco: giallo sul quadro rubato al castello nel 2013 e riapparso in una mostra di Vittorio Sgarbi

15/12/2023 - 14:38

È giallo su un quadro, sottratto ben dieci anni fa dal castello di Buriasco e venuto fuori in occasione della mostra “I pittori della luce”, inaugurata due anni fa a Lucca dal sottosegretario alla Cultura Vittorio Sgarbi. Perché quel dipinto caravaggesco intitolato “La cattura di san Pietro”, un’opera del Seicento realizzata da Rutilio Manetti, secondo "Il Fatto quotidiano" sarebbe stato rubato e risulterebbe tra le foto della banca dati dell’Interpol.

Il servizio, uscito oggi sul quotidiano e realizzato in collaborazione con Report che lo porterà in tv domenica sera, racconta una storia ricca di zone d’ombra. E ripercorre le vicende di quella tela, che varrebbe centinaia di migliaia di euro, trafugata da un maniero e poi - se fosse la medesima - riapparsa in una mostra.

A denunciare ai carabinieri della stazione di Vigone, nel febbraio del 2013, fu Margherita Buzio, la proprietaria del castello. I ladri una notte entrarono nel maniero di Buriasco, tagliarono la tela e portarono via il prezioso lavoro. Al suo posto, fissandolo con una spillatrice, lasciarono una foto di quell’opera confidando che la proprietaria non si accorgesse di quanto accaduto. In quel castello – secondo quanto riportato da Il Fatto - Sgarbi era stato alcune volte insieme al suo assistente Paolo Bocedi, che aveva proposto di acquistare la tela ottenendo però un netto rifiuto della donna.

Archiviato il fascicolo dalla Procura, quel quadro sparisce per quasi dieci anni. Poi ricompare nella mostra di Lucca, una esposizione che raccoglie una collezione privata di quadri del Sottosegretario. È un’opera restaurata con una torcia sullo sfondo, un dettaglio diverso che non c’era nel dipinto appeso sulla parete del salone dello storico edificio di Buriasco. A detta del restauratore che ha realizzato l’intervento, l’opera sarebbe la stessa. Secondo Sgarbi, contattato dai giornalisti de "Il Fatto quotidiano", si tratterebbe invece di un altro quadro, trovato all’interno di una villa da lui acquistata nelle campagne di Viterbo.