Il 43° concerto di Ferragosto della Rai si terrà in uno dei luoghi più antichi della storia della Valle Po: a Bric Lombatera, sulle alture di Paesana. Si tratta di un sito preistorico con numerose incisioni rupestri, per questo inserito all’interno dei confini del Parco del Monviso.
Dal piazzale lungo la provinciale, punto di arrivo dei bus navetta, il sito è raggiungibile in 10 minuti di marcia senza dislivelli significativi, a quota 1390 m.
La roccia principale del sito preistorico è situata sulla parte sommitale della cresta ed è circondata da altre 13 rocce coppellate, delle quali rappresenta il punto focale. Non si esclude un posizionamento artificiale del grande blocco, da parte dell’uomo preistorico.
La superficie incisa è divisa in tre settori, piani e non inclinati (con pendenza da 0° a 5°), ricoperti di un gran numero di coppelle; soprattutto nelle parti più elevate della roccia, le coppelle assumono dimensioni larghe e profonde, e sono connesse da una rete di canaletti che culmina in una larga vaschetta (diametro 32 cm, profondità 12), senza dubbio la caratteristica più importante del sito.
Sulla parte inferiore della piattaforma principale vi sono incise due piccole coppelle inglobate in un’incisione pediforme a fondo piano, una croce coppellata a bracci disuguali e un’interessante istoriazione (insieme di più decorazioni legate ad un unico tema narrativo) costituita da una sagoma di piccolo coltello introbio (cm 13 di lunghezza).
Sugli altri due affioramenti si ritrovano ulteriori rappresentazioni coppelliformi singole o unite da canaletti.
Il sito e le sue incisioni sono riferibili all’età del Ferro, e furono oggetto di studio da parte del professor A. Cavallera negli anni ’70.
Che funzione aveva, anticamente il Bric Lumbatera?
E’ assai verosimile che il pianoro di Bric Lombatera (m 1389) venne scelto, per chiari motivi di visibilità, come "mira fondamentale" di un vasto complesso esteso per circa una ventina di chilometri che dalla bassa valle Po si spinge sino ai piedi del Monviso.
La piattaforma posta sul plateau pare infatti essere il fulcro di un’area particolare racchiusa da tre recinti concentrici costituiti da pietre fitte, poste ancora in parte verticalmente sul terreno, ed impilate, forse per mano dell’uomo preistorico.
Il primo circolo, che si trova a pochi metri dalla piattaforma, descrive un percorso ellittico. Il secondo è disposto a 12-15 metri dal centro, e disegna un allineamento sistemato a ferro di cavallo aperto sul versante Nord. Il terzo è un anello circolare del raggio di m 20 e racchiude nella totalità tutto il complesso.
Facendo uso di ortostati e pali di collimazione, il cui punto estremo (terminatore) era costituito sull’orizzonte del luogo di osservazione dai profili dei rilievi naturali, colline, monti, passi, selle ecc., è verosimile che si potessero materializzare direzioni astronomicamente significative.
La particolare posizione dei traguardi,in particolare, ha posto in evidenza ben 14 allineamenti alquanto credibili soprattutto perché molto coerenti tra loro. Così, gli utenti di questa potenziale "piattaforma di osservazione", potevano stabilire con notevole precisione il ciclo stagionale e i riti ad esso relativi.