Guerra in Ucraina, la testimonianza da Odessa: «Siamo pronti a resistere fino alla fine»
La voce che state ascoltando è di Irina, 56 anni. Natia dell’Azerbaigian, insieme al marito è di origine moldava ma da anni vive in Ucraina, ad Odessa, grande città portuale sul Mar Nero. Irina e il marito non vogliono fuggire, «è da tutta la vita che scappiamo dalle guerre, ora basta» e vogliono mostrare ciò che sta succedendo attraverso audio e altre testimonianze mandate alle radio e agli amici italiani. Amici, sì, perché Irina ogni volta che può viene a Pinerolo, città di cui si è innamorata.
L’audio non ha bisogno di molte descrizioni. Le lacrime e la voce spezzata dalla sofferenza parlano più di ogni altra cosa. Si pensa ai bambini, che troppo presto hanno conosciuto la distruzione della guerra, e anche agli anziani, che la guerra l’avevano già vissuta e non pensavano di doverla rivivere. Irina parla anche dell’attacco alla centrale nucleare di Zaporižžja (nella foto) un disastro sfiorato che avrebbe cambiato la vita a tutta Europa.
A Odessa poi si vive con il fiato sospeso: «Ogni notte aspettiamo che piovano dal cielo, o le bombe o i paracadutisti. Ma qua siamo tutti pronti a resistere fino alla fine».
Irina non vuole farsi vedere in volto, e non pubblichiamo neanche il cognome. C’è paura, tanta, non solo per le bombe ma anche perché i russi possono geolocalizzare i telefoni e andare a prendere casa per casa chi decide di resistere, in tutte le forme, compresa la voglia di testimoniare che costa sta succedendo in un Paese dilaniato dalla guerra.
Foto: la centrale di Zaporižžja, (Ralf1969, CC BY-SA 3.0, via Wikimedia Commons)
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Paola Molino