Forse avvistato il primo ibrido di lupo sulle Alpi Cozie
I Guardiaparco delle Aree Protette delle Alpi Cozie hanno fotografato un lupo, membro di una coppia, il quale presenta una colorazione anomala. Il mantello marrone molto chiaro potrebbe essere la manifestazione esteriore di un esemplare forse incrociato con un cane.
«La semplice osservazione non è sufficiente per una diagnosi precisa - spiegano i tecnici dell'Ente di gestione delle aree protette delle Alpi Cozie -, perché l'animale presenta comunque caratteristiche tipiche del lupo italiano, quali la focatura su una zampa, le orecchie larghe e triangolari, il muso massiccio».
LA PROVA DEL DNA
Un escremento, un ciuffo di peli, eventualmente anche dalla saliva o brandelli di epidermide, potrebbero fornire materiale sufficiente per ricostruire in laboratorio la mappa genetica di questo strano lupo. «Soltanto l'esame del DNA e il suo confronto con la banca dati che viene raccolta da molti anni in Regione Piemonte e in tutta Italia, potranno permettere di stabilire con certezza se si tratta di un ibrido o invece di un animale puro con una colorazione inusuale».
Per questo il progetto LIFE WolfAlps EU ha intensificato le attività di ricerca sul campo. Se confermata, la notizie sarebbe rilevante: si tratterebbe del primo ibrido di lupo in dispersione in Piemonte e sull'arco alpino, forse proveniente da un nucleo iniziale segnalato lo scorso anno nell’Appennino LigurePiemontese.
I RISCHI DELL'IBRIDAZIONE
L'ibridazione con cani vaganti o inselvatichiti - sostengono gli esperti - è oggi il principale rischio per la conservazione della sottospecie “lupo italiano" (Canis lupus italicus), al punto che l’Unione Europea ha approvato due progetti Life specificamente dedicati a questa problematica. Se un animale imbastardito dovesse raggiungere una posizione dominante in un nuovo branco, potrebbe trasmettere, riproducendosi, il pool genetico modificato alla prole, e poi, da questa, diffonderlo in altri territori “contaminando” altre popolazioni.
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Paola Molino