Pinerolo: il vescovo Derio Olivero ha aperto l'anno giubilare in cattedrale

Pinerolo: il vescovo Derio Olivero ha aperto l'anno giubilare in cattedrale
Domenica 29 Dicembre 2024 - 19:50

Oggi, domenica 29, in cattedrale a Pinerolo il vescovo Derio Olivero ha aperto l'anno giubilare con la solenne celebrazione della messa e l'apertura della Porta Santa. Cosa significa Giubileo per la Chiesa cattolica oggi? «Il Giubileo cristiano avviene ogni 25 anni e nasce nel 1300 su memoria di quello ebraico - spiega il vescovo di Pinerolo Derio -. È un anno particolare di grazia, un anno in cui si aprono particolari occasioni di perdono e soprattutto di aiuto alla rinascita. Potremmo dire che è un anno di riconciliazione e di rinascita e che a questo scopo nell'anno giubilare si fanno iniziative, in particolare la Porta santa, il pellegrinaggio, l'indulgenza e l'elemosina ». Conosciamo la pratica del pellegrinaggio, mentre invece vorrei che spiegasse cosa significa l'apertura delle Porte sante: «Sì, il pellegrinaggio è una pratica diffusa sempre, non va inteso certo come turismo religioso, ma come pratica per praticare il cammino, nel silenzio, nella solitudine come occasione per riflettere e riprendere in mano la propria vita e aprirla a un nuovo futuro. Mentre l'apertura della Porta è un elemento altamente simbolico, è un gesto rituale di passaggio che abitualmente si compie nelle basiliche maggiori: San Pietro, San Paolo fuori le Mura, a Roma. È un gesto che esprime la volontà di rinascere, di rinnovamento, e anche per riconoscere l'aiuto di Dio per questo rinnovamento, infatti a questo è legata la possibilità di ottenere l'indulgenza » . Ecco, spieghiamo cosa significa ottenere l'indulgenza? «Sì, questo è un tema ancora appesantito dai ricordi della storia in cui questa è stata una pratica di scambio e un'occasione per la Chiesa per raccogliere soldi. In realtà l'indulgenza è un particolare aiuto di Dio e della Chiesa per il difficile cambiamento di rinnovamento personale. Non è sinonimo di perdono, per il cui ottenimento c'è il sacramento della riconciliazione. Non è un rito magico, né merce di scambio, ma è legato a un cammino sempre arduo perché per diventare liberi abbiamo bisogno dell'aiuto di Dio» . Poi c'è il tema dell'elemosina. «Che non vuole dire privarsi del superfluo, vuole dire fare pratica di dono gratuito, che possono essere i soldi, ma anche il nostro tempo, la cura, il perdono. È un capitolo difficile perché ha a che fare con la giustizia, la solidarietà e l'amore » . Il Giubileo non interesserà solo Roma e Città del Vaticano, cosa accadrà in Diocesi a Pinerolo? «Sì, non tutti possono andare a Roma per attraversare la Porta santa, ma ci saranno anche altri modi per vivere questo momento di ripartenza. Innanzitutto attraverso buone pratiche di carità, ma anche con gesti rituali in Diocesi» . Abbiamo detto che uno strumento particolare è l'indulgenza: « Sì, nella nostra Diocesi si potrà ricevere in quattro luoghi: il santuario sulla collina di San Maurizio, la cattedrale di San Donato, la cappella di Santa Lucia delle Vigne e la Stazione di posta ». Due dei quattro luoghi giubilari sono piuttosto particolari, uno - la Stazione di posta - decisamente insolito, perché sono stati scelti? «La cappella di Santa Lucia è un posto bello e silenzioso, quasi una cappella privata a disposizione di ognuno di noi. Ha un'apertura automatizzata dalle 7 alle 22: ognuno può viversela nella dimensione più privata e personale, ammirando anche i begli affreschi dei fratelli Serra. Invece alla Stazione di posta (raggiunt anche oggi per l'apertutra solenne) si avvera quello che dice Papa Francesco, cioè che nel fratello povero e nei bisognosi si incontra sempre Gesù. È un luogo che ci interroga e ci fa sentire in relazione con gli altri, poi chissà, magari qualcuno scopre la bellezza di poter fare volontariato alla mensa o un domani nel dormitorio» .

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Paola Molino