"Pine Hope Festival", successo della serata di ciclismo con Nibali e Cassani: la storia, i successi, il difficile presente....e il caso Sinner

"Pine Hope Festival", successo della serata di ciclismo con Nibali e Cassani: la storia, i successi, il difficile presente....e il caso Sinner
Mercoledì 11 Settembre 2024 - 13:12

Non sono rimasti delusi i tanti appassionati di ciclismo che ieri sera hanno affollato la tensostrutture montata nel campo sportivo dell'Oratorio San Domenico di Pinerolo, per assistere al primo appuntamento dell'intenso programma d'incontri che questa settimana e la prossima, animeranno il "PINE HOPE Festival", manifestazione rivolta ai giovani (ma non solo) con un particolare focus alla solidarietà e il volontariato. Serata quella di ieri, dedicata allo sport e in particolare al ciclismo con ospiti di primissimo piano di questo mondo.

Nibali e la passione per lo sport

Parliamo di Vincenzo Nibali, vincitore del al Tour 2014 per citare la più prestigiosa delle sue vittorie, del giornalista e scrittore Beppe Conti , di  Davide Cassani, ex corridore e voce tecnica del ciclismo sulle reti Rai, ed Elvio Chiatellino, imprenditore pinerolese che in capo alla sua passione ha condotto due volte il Tour e quattro il Giro (cinque se si considerano gli under 23) all'ombra di San Maurizio. Erano presenti anche le telecamere della Rai con  Andrea De Luca, giornalista di Raisport. Incalzati dal caporedattore sportivo de L'Eco del Chisone, Aldo Peinetti gli ospiti non si sono risparmiati nel raccontare aneddoti e problemi del mondo del ciclismo.  Nibali ha ricordato gli esordi: «Fin da giovanissimo lasciai la Sicilia per poter realizzare il mio sogno, non è stato facile; i miei volevano risultati anche a scuola, ma se hai la passioneche ti sorregge, e mi rivolgo a tutti i giovani, puoi affrontare ogni sacrificio ed è  la passione che ancora oggi che ho lasciato l'attività agonistica, mi porta a salire in bici appena ho del tempo libero, altri miei colleghi invece quando hanno smesso non ne hanno più voluto sapere: evidentemente per loro era solo lavoro e fatica».

Cassani: «Senza volontari il ciclismo soffre»

L' ex selezionatore della nazionale e cronista Davide Cassani ha parlato dei problemi del ciclismo italiano:«In Italia lo sport dilettantistico e non solo è basato sul volontariato, ai miei tempi chi era in pensione a cinquant'anni ed era appassionato di ciclismo si dedicava ad allevare le nuove generazioni, oggi i cinquant'enni continuano a lavorare e i pensionati di 65 anni preferiscono salire in bicicletta loro stessi piuttosto che mettere su una squadra di ragazzini». Ma non c'è solo questo problema: Tutti hanno concordato: «Il ciclismo costa molto ed è pericoloso, in Italia sono poche le struture protette dove i bambini possono pedalare in sicurezza, alla fine i genitori li spingono verso altri sport   e i risultati si vedono: dopo Nibali non abbiamo più avuto campioni capaci di imporsi in una corsa a tappe».

Chiattellino e il prossimo Giro

Nei prossimi giorni si comincerà a parlare del  Giro d'Italia 2025, il giornalista Beppe Conti promette rivelazione nella trasmissione condotta con Andrea De Luca in onda al giovedì (ore 22) dove forse vedremo anche immagini della serata. «Il Giro passerà anche in Piemonte, ancora a Pinerolo? Chissà? Magari se patron Chiattellino è disponibile ad investire di nuovo ...». Chiattellino, che si è speso anche per la riuscita della serata, rispondendo alla provocazione di Conti e senza nascondere che i rapporti con i vertici di Rcs al momento non sono idilliaci, è stato laconico: «Per ora non ci penso».

Nibali su Sinner: «Bene così', ma a un cicllista sarebbe stato fermato»

Immancabile la domanda sul problema doping che ha fatto arrabbiare gli ospiti: «Non è possibile che se ne parsi solo per il ciclismo, il doping è una piaga di tutto lo sport, emerge se si fanno i controlli e oggi il ciclismo è il più controllato». Il caso Sinner? Nibali: «Penso che il caso sia stato trattato per quello che era, cioè poca cosa e va bene così, ma non nascondiamoci che se lo stesso problema fosse capitato a un ciclista l'avrebbero fermato per almeno due anni e credo che per una pomata sbagliata non sia giusto»

A.M.

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Paola Molino