Staffarda: 1.200 pipistrelli da proteggere e un intero borgo rurale da rilanciare

Staffarda: 1.200 pipistrelli da proteggere e un intero borgo rurale da rilanciare
Giovedì 13 Giugno 2024 - 17:58

Nei giorni scorsi o è stato effettuato il primo dei rilevamenti previsti dal monitoraggio annuale sulla colonia riproduttiva di pipistrelli dell’Abbazia di Staffarda che, anche per questa presenza, è inserita dal 2019 nei Siti di importanza Comunitaria (SIC). L’attività serve per verificare la consistenza della colonia e la sua eventuale variazione numerica stagionale, ed è portata avanti a cura del Parco del Monviso dal 2016, a cura del Parco del Monviso.
A Staffarda si concentra la seconda maggior colonia riproduttiva di chirotteri nota nell’Italia nordoccidentale: le specie presenti sono il vespertilio maggiore (Myotis myotis) e il vespertilio di Blyth (Myotis blythii) e tra aprile e settembre-ottobre la loro consistenza numerica raggiunge circa 1.200 esemplari, in larghissima maggioranza femmine che qui si radunano per partorire.

Ma non ci sono solo pipistrelli da proteggere a Staffarda. Nell’ottica di un progetto più ampio di rilancio e valorizzazione dell’intero concentrico del complesso abbaziale e borgo rurale, nel 2023 la FOM – Fondazione Ordine Mauriziano ha avviato una serie di attività per implementare il percorso di visita e potenziare i servizi di fruizione per il pubblico, coniugando le esigenze di ricezione turistica con la salvaguardia del bene monumentale e del suo paesaggio. In particolare, è stato dato il via al progetto di recupero e rifunzionalizzazione della “Manica dei Ricostruttori”, così definita per il movimento religioso diretto da padre Cappelletto, insediato a Staffarda negli anni Ottanta del Novecento, con interventi mirati alla messa in sicurezza e alla conservazione dei locali che ospitano decorazioni pittoriche di grande pregio.
Nel mese di giugno 2024 si sono conclusi gli interventi strutturali che hanno visto lavori di consolidamento delle volte e dei solai e interventi di manutenzione straordinaria della copertura. La situazione di degrado del tetto è stata la causa delle copiose infiltrazioni di acqua piovana che rischiavano di mettere a rischio gli affreschi e gli elementi decorativi da un deterioramento irreparabile.
La progettazione è stata gestita dalla FOM in collaborazione con l’ingegnere Roberto Accastelli e il primo lotto ha previsto un investimento complessivo di circa 570mila euro. Il progetto complessivo, che ammonta a circa 2 milioni e 500mila euro, è coordinato dagli uffici tecnici della FOM ed è affidato allo Studio di architettura Picco, condiviso con il Competente Organo di Tutela per la valutazione del contributo in conto capitale del MiC. Lo studio di soluzioni progettuali coerenti con il bene culturale è stato condotto in stretta collaborazione con i funzionari Simona Borla e Liliana Rey Varela. A questo finanziamento si aggiunge il contributo straordinario di 1 milione e 500mila euro della Presidenza del Consiglio dei Ministri.

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Paola Molino