Pinerolo, aumentano raccolta differenziata e, soprattutto, i rifiuti abbandonati: più che raddoppiati in un anno

Pinerolo, aumentano raccolta differenziata e, soprattutto, i rifiuti abbandonati: più che raddoppiati in un anno
Mercoledì 27 Dicembre 2023 - 18:04

Nel 2023 la raccolta stradale differenziata totale a Pinerolo, contando i rifiuti prodotti sia dalle utenze domestiche (le abitazioni) dalle utenze non domestiche (le attività commerciali) e raccolti all'ecopunto, ha sfiorato quota 70 per cento. Un risultato che l'assessora all'Ambiente Giulia Proietti ha accolto  come «Estremamente positivo. L'obiettivo è raggiungere entro la fine del mandato quota 80 per cento. Pinerolo passa da essere uno dei Comuni meno virtuosi della Provincia di Torino (neanche il 50 per cento di raccolta differenziata nel 2020) ad uno dei più attenti». Il nuovo sistema di raccolta rifiuti con cassonetti smart apribili tramite badge elettronico è ormai attivo a pieno regime in tutta la città e se da un lato i risultati sembrano lentamente affiorare, dall'altro non mancano le molte criticità da tempo denunciate dalla cittadinanza

AUMENTA LA DIFFERENZIATA 

Il dato positivo che subito emerge dal rapporto fornito da Acea al Comune riguarda per l'appunto il dato generale sulla raccolta differenziata, che passa dal 62 per cento del 2022 (fuori gli assimilati) al 69,7 del 2023. Oltre 7 punti percentuali che permettono a Pinerolo di superare l'importante soglia del 65 per cento, ovvero la quota minima fissata dall'Unione Europea sotto la quale i Comuni degli Stati membri rischierebbero di incappare nelle onerose multe predisposte dalle norme europee.

IL TREND NEI QUARTIERI, DIFFERENZIATA AL 58 PER CENTO

Con la raccolta generale aumenta, seppure con quote più basse, la differenziata delle utenze domestiche che passa dal 49 per cento del 2022, quando i cassonetti con badge erano stati inseriti a regime dilazionato, al 58 per cento del 2023, il primo anno con dati precisi per tutti i quartieri. Il dato è frutto di una media che conta dati poco concordanti. Da una parte ci sono i quartieri che compiono balzi in avanti importanti, come il popoloso quartiere Tabona e Borgo Nuovo, che passa dal 55 per cento al 69, dato più alto tra tutti i quartieri. Si aggiungono inoltre alcuni quartieri meno popolosi ma che aumentano in maniera ancora più incisiva la differenziata, come le periferiche di Costagrande, Talucco e Baudenasca passando da un 47 e 48 per cento ad un 68 e 66 per cento. Altri ancora, come Riva, il primo quartiere ad aver sperimentato i cassonetti con badge, rimangono del tutto virtuosi passando da un 64 per cento ad un ancor più positivo 67. Ad abbassare prepotentemente la media è senza dubbio il centro (centro storico e zone limitrofe). Qui la raccolta differenziata non riesce a fare il salto di qualità e rimane bassa: passa dal 44 per cento del 2022 ad un mediocre 48 per cento. Il dato è ancora più preoccupante se si tiene conto del peso specifico: il centro infatti, con i suoi oltre 3,2 milioni di chili di rifiuti prodotti in un anno, è il quartiere che incide più di tutti sul sistema cittadino, che conta un totale di 9,2 milioni di chili annui (San Lazzaro, per fare un esempio, ne produce 1,2 milioni).

PIÙ CHE RADDOPPIATI GLI ABBANDONI E LA PLASTICA POCO DIFFERENZIATA 

Le immagini pubblicate sui social sono lo specchio del principale problema di questo sistema di raccolta: quotidianamente in molti ecopunti in città vengono abbandonati rifiuti ai piedi dei cassonetti. Il "fuori cassonetto", come viene indicato questo genere di rifiuto, in un anno è più che raddoppiato: passando dal 6 per cento del 2022 a oltre il 13 per cento del 2023. Come è facile immaginare questa incivile pratica porta ad un aumento della Tari pagata dai cittadini, anche chi differenzia regolarmente. Acea, infatti, ha aumentato i passaggi per la raccolta degli abbandoni, due al giorno (alle 7 e alle 19), e il servizio aggiuntivo non è certamente gratuito. Inoltre il sacchetto lasciato a terra non viene differenziato e il contenuto spedito direttamente all'inceneritore con (alte) spese a carico del Comune. Altro aumento sulla Tari che potrebbe essere evitato.
C'è poi il problema della plastica: il contenitore dedicato è con bocchettone a ingresso libero e all'interno dei cassonetti ci finisce di tutto. La raccolta della plastica risulta quindi inquinata e il materiale che potrebbe essere riciclato non riesce ad essere venduto, il Comune ha di conseguenza perso il Contributo Conai per la plastica, che contava oltre 300mila euro di finanziamenti.

SERVONO PIÙ CONTROLLI 

Per tamponare il problema abbandoni il Comune ha in programma di aumentare i controlli (anche con appostamenti) sui 16 ecopunti maggiormente soggetti agli abbandoni. Sul punto l'assessora Proietti ha anche ricordato che: «Da ottobre l'abbandono di rifiuti, anche un solo sacchetto, rientra nei reati penali e l'ente non si limiterà ad una semplice multa». Per quanto riguarda la plastica la strada sarebbe solamente una: applicare anche per quel genere di rifiuto il badge elettronico; operazione che però non rientra nelle previsioni dell'assessore: «Acea potrebbe cambiare i cassonetti per la plastica già da domani, ma tutto il costo ricadrebbe sui cittadini tramite la Tari; abbiamo già alzato le tasse e non vogliamo pesare sui cittadini ancora di più, o almeno non per il momento» conclude.

LE CRITICHE DEL PD: «RISULTATO INSUFFICIENTE, SERVE CAMBIO DI ROTTA»

«Un risultato insufficiente», così il consigliere dem Matteo Giorgis ha bocciato l'Amministrazione Salvai sul tema della raccolta rifiuti. Tabelle alla mano, Giorgis ha riportato che: «I risultati presentati dalla Giunta sono snaturati. Secondo i conti di Acea, infatti, nel 2023 si calcolano oltre 1.400 tonnellate di rifiuti raccolti in meno rispetto al 2022, oltre il 9 per cento del totale. Nei fatti ogni mese a Pinerolo sono sparite oltre 100 tonnellate di materiali che prima venivano conteggiate». Un numero imponente che, secondo Giorgis, «squalifica il dato finale sulla raccolta differenziata in quanto si valuta la percentuale su una quantità di partenza sensibilmente più bassa. Dove sono finiti tutti quei rifiuti?».

Il Pd propone quindi tre migliorie al servizio di raccolta: «Occorre rimuovere il vincolo del cassonetto unico per ogni nucleo famigliare, le tessere devono aprire qualunque ecopunto in città. In seconda battuta, seppure costoso, è necessario chiudere tutti i cassonetti, compresi quelli di plastica e vetro, così da evitare che vengano conferiti rifiuti non idonei. Terzo punto, oltre a controlli più stringenti che sono la vera e più importante leva, va introdotto con urgenza un sistema con tariffazione puntuale con una premialità. Chi differenzia meglio deve pagare meno»

 

 

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Paola Molino