Barge, nuove attrezzature scolastiche grazie a un lascito testamentario
Lunedì 29 maggio, presso l’aula magna della Scuola Secondaria “Giovanni XXIII” si è svolta la cerimonia d’inaugurazione del laboratorio informatico-linguistico mobile che la scuola ha acquistato grazie al lascito testamentario del professor Giovanni Diamanti. Ventiquattro computer portatili, 24 cuffie con microfono per le lezioni di lingua straniera e un carrello che consente lo stoccaggio, la ricarica e lo spostamento dei portatili in dotazione.
L’attrezzatura è costata in tutto 20.000 euro: «Si è preferito impegnare una somma leggermente più alta» ha spiegato Amalia Lenti, dirigente scolastica dell’istituto «per avere portatili particolarmente performanti in modo da durare nel tempo».
Il fatto di essere su ruote consente di portare il laboratorio nelle varie classi, venendo incontro anche agli studenti con disabilità.
Una parte cospicua del lascito Diamanti alla scuola sarà impegnato per la creazione di una borsa di studio di 1000 euro per 4 studenti in uscita dalla secondaria per 10 anni.
«Abbiamo istituito una commissione per la costruzione del bando e l’elaborazione dei criteri per l’assegnazione delle borse di studio. L’idea è quella di premiare chi si impegna di più ma anche, contemporaneamente, i ragazzi che hanno delle difficoltà oggettive economiche o familiari. Oltre ai risultati scolastici, come la media dei tre anni o il voto di uscita, si è tenuto conto anche di altri dati, come l’Isee, la presenza di altri fratelli, se famiglia monoreddito o monogenitoriale, per andare a sostenere proprio chi, nonostante la situazione, ce la mette proprio tutta».
Durante la cerimonia è stata ricordata con affetto la figura di Diamanti che è stato insegnante di francese presso l’istituto scolastico di Barge.
«Ricordo con piacere il professor Diamanti, che sapeva fare delle lezioni molto appassionanti» ha commentato Monica Veglia in rappresentanza del Comune. «Si è dedicato molto alla cultura del nostro paese, infatti è stato il primo presidente dell’Unitre».
«È stato il professore di tutti» ha aggiunto la dirigente. «Fanno onore e fanno la differenza, persone come Diamanti, che lasciano il loro segno, ma che fanno delle scelte anche dopo che come un sasso nello stagno si propagano nel tempo. Quei 40 studenti che riceveranno l’assegno si ricorderanno di lui e sarà riuscito a lasciare un’impronta importante nelle loro vite. Il messaggio più forte è che sta trasmettendo ancora oggi la sua passione, la passione in quello che si fa».
In chiusura la dirigente ha voluto sottolineare, facendo un confronto con le realtà scolastiche che ha vissuto, che «Questo istituto vive la sintesi del messaggio di Diamanti, incarna il concetto di comunità educante: l’idea che scuola non è solo scuola, ma anche un po’ famiglia. È andare sempre un po’ più in là del mero dovere cattedratico. Questa passione portata da Diamanti è proprio nel tessuto di questo istituto scolastico ed è bellissimo. Anche perchè sembra solo patrimonio degli adulti invece passa anche, ed è molto sentito, dai ragazzi».
Renata Manavella
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