Un'aquila reale a Pinerolo: gli straordinari scatti di Batti Gai

Un'aquila reale a Pinerolo: gli straordinari scatti di Batti Gai
Mercoledì 12 Aprile 2023 - 07:00

Un'aquila reale fotografata nella città di Pinerolo è un evento straordinario. L'obiettivo che ha immortalato il giovane esemplare mentre preda i nidi degli aironi cinerini, è quello del fotografo naturalista Batti Gai.

La sequenza di scatti è impressionante. Non solo per la drammaticità della predazione, che in sé è un fatto naturale, per quanto cruento. Soprattutto perché si tratta probabilmente del primo avvistamento di un'aquila reale nella città di Pinerolo. «Ho 85 anni e non ricordo che ne siano state fotografate a queste quote. Io le ho sempre viste sopra i 2000 metri, in genere sopra Pian dell'Alpe», commenta Batti Gai.

«Mi sono molto emozionato. Ho capito che era qualcosa di straordinario. Mi tremavano le gambe. Mia moglie pensava che non avrei dormito».

Il  fotografo pinerolese, ben noto ai lettori dell'Eco e ai tantissimi che lo seguono su Facebook, era andato giovedì 6 aprile  in strada Serena per fotografare le imbeccate degli aironi cinerini nella garzaia: una ventina di nidi su  una serie di alti pini, nel parco di una villa. «Stavo a 200-250 metri e puntavo un altro nido, quando ho sentito uno schiamazzo. Ho pensato che doveva essere un rapace: 5 o 6 aironi che si alzano in volo, essendo animali già notevoli, riescono a mettere in fuga un corvo, o anche una poiana».

Invece questa volta si trattava di un predatore molto più maestoso: un giovane esemplare di   aquila reale, dall'apertura alare che può superare i due metri: si nutriva dei pulli davanti ai genitori inermi. «Per avere conferma ho mostrato le foto all'ornitologi di fama nazionale, e non solo, Giovanni Boano. Lui ha confermato che si tratta di un giovane di aquila reale, anche per il piumaggio bianco sotto l'ala. Non poteva credere che l'avessi fotografata a Pinerolo, invece è proprio lì che mi trovavo».

Nell'area dell'ente parco Alpi Cozie, il monitoraggio del 2021 ne registrava solo 22 coppie di cui 10 nel Gran Bosco di Salbertrand e Alta Val Susa, 6 in Val Troncea e Val Chisone e 6 sull'Orsiera e Bassa Val Susa.

Luca Prot
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