Lavoro nelle valli, l'assessore regionale Tronzano a Villar Perosa: «Dovete copiare la provincia di Cuneo»
«Nessun Comune si salva da solo. Nessuna area produttiva si salva da sola. Abbiamo assoluto bisogno di dialogo e di collaborazione su questo territorio». Le parole del pastore valdese Eugenio Bernardini hanno ripreso nelle conclusioni il tema principale che ha attraversato tutto il dibattito, organizzato oggi a Villar Perosa dalle Chiese valdesi delle valli e la Diaconia Valdese con il Comune ospite sul futuro del lavoro nelle valli.
È stata l'occasione per un confronto tra i rappresentanti delle chiese Valdese e Cattolica, gli amministratori del territorio, alcune delle imprese più vitali e produttive, e l'assessore regionale alle Attività Produttive Andrea Tronzano.
Il dibattito, moderato dal vice direttore dell'Eco del Chisone Alberto Maranetto, si è svolto nel Cinema delle Valli davanti a una platea di un centinaio di persone. Hanno introdotto il pomeriggio gli interventi della pastora di Villar Perosa Erika Tomassone, del responsabile Pastorale Sociale e del lavoro Giancarlo Chiapello e di Andrea Ribet della commissione Ambiente e lavoro delle Chiese valdesi del distretto valli Chisone e Germanasca, Pellice e pinerolo: da loro è emersa la situazione di crisi della demografia e del lavoro, l'importanza di non perdere quella cultura legata al lavoro che si è sviluppata nelle valli, la necessità che il territorio faccia squadra per indicare una via che superi la frattura profonda tra il sistema produttivo che c'era e quello che deve venire.
«Vi invito a copiare la provincia di Cuneo. Era alla malora, ora il sorriso è sulla loro bocca - ha detto Tronzano -. Ma qual è la vocazione di questo territorio? Voglio sentirmelo dire come in Val Pellice mi anno detto che puntano sul turismo». Ha esplicitato poi senza mezzi termini qual è la politica economica della Regione Piemonte: «Fermare la follia del 2035 che uccide la catena dell'automotive», investire sull'idroelettrico «che è uno degli elementi su cui dobbiamo puntare per rendere competitivo il Piemonte, sperando che piova», sdoganare il tema del nucleare di quarta generazione per produrre energia «che non si fa solo con le pale eoliche», smettere di criticare il settore estrattivo per il consumo di suolo e il problema delle rinaturalizzazioni «nelle quali siamo fortissimi», creare gli invasi per affrontare il problema della siccità senza farsi frenare dalla sindrome nimby.
E dire che il progetto sulla Green Community è proprio uno dei pochi temi su cui il territorio delle valli Pellice, Chisone e Germanasca e del Pinerolese hanno saputo aggregarsi per ottenere su numerosi interventi i 4,5 milioni del Pnrr. Lo ha ricordato anche il presidente nazionale Uncem Marco Bussone che ha esortato i sindaco a un maggior dialogo e a coinvolgere scuole e imprese nelle politiche territoriali, compresa la Green Community.
Nei numerosi interventi sono emerse le opportunità date dalle cooperative e imprese di comunità per l'economica della montagna, la necessità di favorire le associazioni fondiarie per risolvere la piaga della parcellizzazione del territorio e del suo abbandono, l'urgenza di migliorare il coinvolgimento e la formazione dei giovani, grandi assenti a questi dibattiti, e il peso del settore terziario e della cura in una società sempre più vecchia all'anagrafe. Hanno portato le loro testimonianze fiori all'occhiello dell'impresa locale, rappresentata da Cristiano Bernard della BPG Radiocomunicazioni e Advantec di Pinasca (60 dipendenti), Kosman Rivolti della Imerys Talc (90 dipendenti) e dall'Acea.
Numerosi gli altri interventi. Ulteriori approfondimenti sull'Eco del Chisone di Mercoledì 1 marzo.
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Paola Molino