Siccità: anche nel Pinerolese sorgenti e falde in crisi
In 17 anni di lavoro Massimo Manavella, gestore del rifugio Selleries, in alta Val Chisone, non aveva mai dovuto mettere in pausa il lavoro a causa della mancanza di acqua. È successo qualche settimana fa, quando i rubinetti hanno smesso di funzionare e lui si è dovuto prendere una pausa forzata: «La siccità cronica nella quale galleggiamo navigando a vista, appena tamponata da una sola nevicata in tutto l'inverno, non ci consente di guardare troppo lontano. Se è vero che, quasi sicuramente, nel giro di qualche giorno avremo un po' di acqua e quindi di lavoro, è altrettanto vero che se la neve di cui disponiamo è tutta qui, non siamo affatto salvi». Questa testimonianza rappresenta la punta dell' iceberg della situazione idrica locale che preoccupa fortemente in vista della stagione estiva
In Piemonte secondo
anno di siccità
Il gruppo di idrologia del Consiglio nazionale delle ricerche (CNR) qualche giorno fa ha pubblicato una frase che riassume la situazione della nostra regione: «C’è una parte d’Italia dove non piove, il Piemonte». A febbraio dello scorso anno scrivevamo su queste pagine che la siccità iniziava a preoccupare. A distanza di un anno la situazione non ha fatto altro che aggravarsi. «Stiamo registrando un inverno molto secco con carenza di acqua - spiega Secondo Barbero, appena nominato direttore generale dell’Arpa Piemonte - simile a quello dell’anno scorso. L’elemento più preoccupante è che questo è il secondo anno consecutivo in cui registriamo una carenza di risorse. Abbiamo già verificato l' abbassamento di tutte le falde della pianura, che sono molto al di sotto dei livelli normali perché manca un contributo fondamentale che è quello della pioggia. Inoltre gli invasi sono tutti ai minimi: la risorsa si sta consumando e non si sta rigenerando».
Incognita acquedotti
Acea proccupata
Al momento le conseguenze tangibili sono poche, ma gli agricoltori e i gestori degli acquedotti e degli impianti idroelettrici si stanno preparando da mesi ad affrontare una situazione di difficoltà. L'Acea, che insieme a Smat gestisce la rete idrica pinerolese, non nasconde che al momento la situazione preoccupa. «Non siamo in situazione di emergenza solo perché i consumi non sono quelli estivi e perché da anni siamo muniti di un sistema flessibile per gestire le varie riserve d'acqua» spiega l'amministratore delegato di Acea, Francesco Carcioffo.
I dati parlano chiaro: la maggior parte delle captazione del Pinerolese (Mugnivia a Bricherasio, Castagneto a Bibiana per citarne alcune) hanno fatto registrare dal 2021 ad oggi un calo della portata di 5 litri al secondo (che è tantissimo), mentre le falde nella pianura pinerolese si sono abbassate in alcuni casi di cinque metri. «Sono dati, per dare l'idea, che registravamo a luglio dello scorso anno, quando però eravamo in estate nel pieno dei consumi, ed eravamo già al limite».
Le prospettive dunque sono pessime: «Se la primavera sarà piovosa potremmo cavarcela, altrimenti in estate saremo costretti a ricorrere alle autobotti, non c'è altro da fare».
In Provincia di Cuneo l’Acda, il gestore del servizio idrico nel Saluzzese, ha già iniziato a rifornire con autobotti alcune località particolarmente isolate e ha chiesto a tutti i Comuni in cui opera di fare una mappatura delle borgate in cui in caso di scarsità idrica potrebbero esserci "interruzioni del servizio".
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Paola Molino