Peste suina: deciso lo sterminio di tutti i cinghiali dai nostri boschi
Sempre più difficile la convivenza fauna selvatica e attività umane. La peste suina sta arrecando gravi danni al comparto suinicolo piemontese. Falliti i tentativi di fermare il contagio contenendo gli spostamenti dei cinghiali principali portatori dell'infezione con abbattimenti selettivi e la creazione di barriere, nella giornata di ieri, in Regione, è stata presa una decisione draconiana: l'eliminazione della specie non solo dell'area infetta (Zona2) comprendente Comuni Liguri e alcuni comuni limitrofi piemontesi, ma anche dalle aree cosiddette parzialmente infette (Zona 1, contraddistine da pochi casi di infezione) così da creare una fascia cuscinetto priva di cinghiali impedendo così che si possano spostare nelle aree ancora totalmente libere dalla peste suina. Nella zona 1 si trovano anche i Comuni della città metropolitana, compreso quindi il Pinerolese dove la caccia al cinghiale preoseguirà oltre i termini previsti. Stessa soluzione anche nelle province di Alessandria, Asti, Novara, Vercelli,
La decisione è stata comunicata ieri in Regione Piemonte dove si è tenuto un summit a cui ha partecipato il Commissario straordinario per il contrasto alla peste suina Giovanni Fillipini. Quest'ultimo ha spiegato così la strategia messa in atto:« Il nostro obiettivo è quello di tenere il virus all’interno delle zone infette. Ci vorrà tempo per eradicarlo da queste zone, e la linea è quindi quella di confinarlo. In questo momento la strategia prevede il controllo nella fascia 1, o Zona cuscinetto, dove vogliamo eliminare completamente la specie cinghiale, concedendo deroghe in quelle aree dove siamo certi che il virus non è presente. Continueremo il monitoraggio e prenderemo le decisioni successive sulla base dei risultati rilevati».
Commenta la consigliera regionale Alessandra Binzoni: «La nuova strategia predisposta dal Commissario Filippini permetterà di isolare il contagio ma sarà altresì l’occasione per depopolare la zona cuscinetto alla quale appartiene anche la Città Metropolitana di Torino. Un’azione di contrasto che consentirà inoltre di limitare i danni all’agricoltura e gli incidenti stradali causati dai cinghiali»
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Paola Molino