Regione Piemonte e Aipo: riparte la pulizia degli alvei anche nel Pellice e nel Chisone
Sono in partenza 59 interventi di manutenzione dei corsi d’acqua piemontesi per un totale di 980 mila metri cubi di materiale litoide asportabile. 26 le aziende che hanno manifestato il proprio interesse alla pulizia degli alvei di fiumi e torrenti dal materiale accumulato, con un introito generato di 500 mila euro. I quantitativi, nel mese di luglio, erano stati così suddivisi: 530 mila metri cubi di materiale dai fiumi di pertinenza della Regione Piemonte, per un introito di 135 mila euro, e 450 mila metri cubi di pertinenza di AIPo, per un introito di 380 mila euro. Entro ottobre, sarà realizzato un ulteriore bando per analoghe operazioni di manutenzione al fine di poter includere anche quelle aree del Piemonte che non avevano trovato spazio nella prima programmazione.
Per ora, sono 44 i Comuni piemontesi che potranno assegnare rapidamente i lavori alle aziende che hanno manifestato interesse. In particolare, 15 interventi riguardano l’asportazione di oltre 110 mila metri cubi nel territorio Torinese; solo uno tra questi interessa il torrente Chisone in località Miradolo per 8 mila metri cubi di materiale litoide da aportare. Nel Pellice, 10 mila metri cubi sono previsti a Lusernetta in località Possetti. Altri mille metri cubi a Volvera, nel Chisola dove il torrente è attraversato dalla SP 139. In provincia di Cuneo, nella vicina Valle Po sono indicati 10 mila metri cubi a Revello sul fiume Po in località a monte del ponte sulla SP 26.
Questa prima stagione di "snellimento" dei corsi d’acqua si basa su un sistema semplice ed efficace per tagliare i passaggi e favorire gli interventi più urgenti. Positivo il commento di Coldiretti Piemonte che definisce i lavori «assolutamente necessari su cui bisogna investire ulteriormente per mettere in sicurezza il nostro Piemonte». Andrea Repossini, direttore di Coldiretti Torino, sottolinea: «È evidente che siamo di fronte alle conseguenze dei cambiamenti climatici che si verificano sempre più spesso con eventi estremi, slittamento delle stagioni e alternanza tra siccità e gelate. Ogni volta che piove, si deve fare i conti con un terreno reso più fragile negli anni anche a causa dell’abbandono delle aree interne e dei mutamenti stagionali. Ora più che mai, è necessario investire in manutenzione e infrastrutture, in sostanza investire per il futuro. Una corretta gestione delle risorse idrogeologiche, oltre al semplice uso irriguo, apre anche una serie di opportunità che vanno dalla produzione di energia pulita, alla realizzazione di bacini adibiti ad attività turistiche e sportive, oltre ad essere fondamentale per prevenire alluvioni e salvaguardare i nostri territori».
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Paola Molino