Uno sguardo al medio-lungo termine: "vero inverno" cercasi per gennaio, bisognerà appellarsi a febbraio?
Il mese di dicembre aveva illuso chi sperava in un inverno finalmente degno di tale nome, con la prima metà del mese segnata da freddo a tratti pungente e 2 eventi nevosi fino in pianura nel pinerolese.
Successivamente, il netto predominio delle correnti miti e perturbate atlantiche ha fatto diventare il periodo tra la fine di dicembre e la prima metà di gennaio un infinito autunno, con diverse perturbazioni in transito (anche se molte con traiettoria non favorevole a precipitazioni serie sulle nostre zone) e le montagne ricoperte da molta neve ma solo sopra i 1500 metri. Addirittura subito dopo l’Epifania si è verificata una sciroccata veramente inusuale per il periodo, con precipitazioni molto intense accompagnate da temperature piuttosto miti ed anche da molti tuoni e fulmini, neanche fossimo vicini alla stagione estiva!
Una stagione invernale quindi che per ora ha proposto del freddo vero solo a dicembre, mentre gennaio si sta rivelando particolarmente mite; tuttavia, l’abbondanza di precipitazioni (che soprattutto per gennaio è insolita nelle nostre zone) ha permesso almeno alle stazioni sciistiche di godersi lo spesso strato di neve depositatosi.
Anche l’ultima decade di gennaio pare essere caratterizzata da una totale assenza di freddo invernale, con i giorni della merla pronti a non rispettare la tradizione di quelli piu’ freddi dell’anno (così come, senza un nostro particolare stupore, non è stata rispettato il detto di Santa Bibiana); le correnti atlantiche continueranno ad influenzare il tempo su buona parte d’Europa dopo la breve parentesi piu’ fredda delle prossime ore tra l’Europa orientale e di Balcani (marginalmente anche l’Italia), col Mediterraneo che però verrà maggiormente protetto dall’alta pressione almeno per la prima parte della prossima settimana.
Infatti un’area di alta pressione ora centrata tra il vicino Atlantico e la penisola iberica tenderà ad estendersi verso l’Italia a partire da martedì, dopo aver permesso il passaggio di un’ultima perturbazione da NW nel corso di domani; i forti venti nord-occidentali, responsabili anche delle frequenti raffiche di Foehn in valle ed in pianura, lasceranno il posto a correnti molto piu’ blande tipiche degli anticicloni, con direttrice inizialmente ancora da W-NW e tendente poi a ruotare da W-SW tra mercoledì e giovedì..
Nel corso di giovedì le correnti da SW si faranno via via piu’ intense e cariche di umidità, poichè saranno il preludio ad un nuovo peggioramento di stampo atlantico portato dall’arrivo da ovest di una saccatura depressionaria, la quale cercherà di condizionare negativamente il tempo sull’Italia almeno fino a sabato.
Il peggioramento è ancora da inquadrare bene nella dinamica e quindi anche degli eventuali effetti sulle nostre zone, però sembra probabile una discreta passata piovosa (nevosa in media sopra i 1000 metri) tra giovedì e sabato, accompagnata da un certo calo termico tra venerdì e sabato. Nulla a che vedere con i rigori invernali che dovrebbero caratterizzare la fine di gennaio, ma neanche un’alta pressione invadente e persistente con molta mitezza in quota ed accumulo di inquinanti in pianura…
Saranno contenti ancora una volta i gestori degli impianti sciistici, quest’anno mai costretti a sparare la neve con i cannoni, ma la stagione per fare il suo corso deve proporre almeno un episodio piu’ o meno lungo di vero freddo, senza lasciarsi andare ad una primavera anticipata come piu’ volte è successo nel periodo recente nel mese di febbraio.
Dopo una probabile nuova parentesi anticiclonica negli ultimissimi giorni del mese, l’inverno proverà ancora a farsi sentire nelle nostre zone agli esordi di febbraio (magari con del freddo da est/nord-est) ma dovrà sempre fare i conti con le correnti miti atlantiche, che quest’anno appaiono piu’ determinate che mai e restie a concedere un deciso generale raffreddamento a livello europeo.
Il grafico sottostante, mostrante le possibili evoluzioni del tempo nei prossimi 7-10 giorni, riassume ciò che è stato detto:
Articolo a cura di Meteo Pinerolo
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Paola Molino