Lite fuori da una discoteca: condanna anche in Appello
MORETTA - «Questa è una di quelle storie che finiscono in Cassazione», aveva profetizzato l'avv. saluzzese Chiaffredo Peirone e così sarà. Tempo di avere in mano le motivazioni (ed è questione di giorni) e poi «faremo ricorso». Intanto, è del 13 ottobre la sentenza della prima sezione della Corte d'Appello di Torino (presidente Roberto Pallino, a latere i giudici Furio Pellis e Elisidoro Rizzo) che ha ribadito la colpevolezza di Elio Ghione, 43 anni, figlio del fondatore della ditta Vilfer di Moretta (oggi guidata dalla sorella). Considerevole però lo sconto di pena dovuto al riconoscimento delle attenuanti generiche: da quattro anni e due mesi della sentenza di primo grado (emessa dal Tribunale di Saluzzo il 22 dicembre 2010) agli attuali due anni e otto mesi, totalmente condonati. Dimezzata pure la provisionale stabilita a favore della parte offesa: da 350 a 175mila euro, anche se la cifra finale del risarcimento verrà solo quantificata in sede civile. (approfondimenti nell'edizione in edicola)
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Paola Molino