TROFEO L'ECO DEL CHISONE, IL GUIZZO SARÀ D'AUTORE
Il trofeo l'Eco del Chisone è una corsa allpinsegna della tradizione, se si pensa al fatto che la competizione ciclistica messa in cantiere dal nostro giornale, giunta al 16º atto, si è ormai guadagnata a pieno titolo i galloni di classica. Metti i mutevoli scenari proposti da un tracciato sempre più completo (da quest'anno si tocca anche la Val Chisone), aggiungi il fremente assottigliarsi della "miccia" di un percorso in linea esplosivo nel finale. Basti evocare un nome ed una garanzia: S. Maurizio ed i suoi 500 metri in stile fiammingo fino alla linea del traguardo. Sotto quell'arco del trionfo transitò lo scorso anno per primo lo scattista Pichetta, brasiliano di Langa autore di un numero con cui ebbe la meglio di due atleti fortissimi come il bergamasco Locatelli e il laziale Pirazzi. E i protagonisti si annunciano nuovamente di spicco, in grado di soddisfare la curiosità del pubblico per quest'anteprima sul professionismo.
Lungo i 136 chilometri nella prima ora di pedalate i corridori bussano alla porta della Val Noce dove è fissata la partenza e quindi nella pianura Pinerolese. Le premesse per assistere ad un'importante giornata di ciclismo incontrano il carattere festoso, itinerante e popolare delle due ruote, coprendo vasta area del territorio di diffusione de "L'Eco". Dal falsopiano in leggera salita che porta a Barge e verso Bagnolo si passa alle brevi ma insidiose rampe della Val Pellice (Lusernetta e panoramica di Luserna), côtes dal sapore fiammingo dove i partecipanti più ambiziosi troveranno le prime risposte importanti sulla condizione. All'insegna di alcuni tratti di ascesa che non lasciano riposare la catena della bici, da S. Secondo a S. Germano la strada dell'Inverso precede il cambio di versante. Et voilà, si sale, sulle orme del Giro d'Italia professionistico del 2009 e con una certezza: i quasi sette chilometri fino a Pra Martino, frequentati abitualmente da tanti pedalatori per diletto, faranno selezione anche perché verranno affrontati con oltre cento chilometri nelle gambe. Chi vuol fare la corsa deve stare davanti, la discesa tecnica su S. Pietro mal si presta a ricongiungimenti, semmai qualcuno fosse disposto a cedere il margine guadagnato in salita. Vorranno restare avanti gli uomini delle compagini che raggiungono la linea di partenza a Cantalupa con i maggiori favori del pronostico, dai pupilli di Bruno Leali a quella Bergamasca smaniosa di tornare nell'albo d'oro. Lasciapassare non facile da guadagnarsi: cosa ne diranno gli emiliani della Podenzano già primi con Boschi nel 2007, la titolata Palazzago Elledent o l'australiano in maglia veneto-friulana? Le lancette del campanile di S. Maurizio avranno da poco superato le quattro quando si raggiungerà il muro. Sguardo puntato all'ultimo tornante e termometro dell'emozione pronto a salire: un mix d'ingredienti fatto dal fascino di un arrivo, spettacolarità del luogo e partecipazione di pubblico. Chi sarà lo chef a pedali della situazione?
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Paola Molino