Sistemare le strade? «Servirebbe mezzo bilancio»
ANGROGNA - «La situazione economica del Comune di Angrogna? L’aggettivo più indicato è sicuramente "magra": la coperta è sempre più corta e non è semplice decidere da che parte tirarla».
Il sindaco Mario Malan non nasconde le difficoltà: «Quest’anno abbiamo speso oltre 50mila euro per lo sgombero della neve, qualcosa come 60 euro per ogni cittadino. La stessa cifra avrebbe potuto essere destinata al socio-assistenziale, vista anche la crisi in corso e le difficoltà in cui versano numerose famiglie, oppure ad altri capitoli del bilancio. Ma non è stato possibile». Questa è solo la punta dell’iceberg: «Abbiamo fatto un calcolo di tutti gli interventi di rattoppo delle strade maggiormente rovinate dalle nevicate: raggiungiamo i 400mila euro. Che, in un bilancio di circa 900mila, hanno un peso enorme».
Ma la candida farina bianca non è l’unica ragione delle difficoltà finanziare di Angrogna: «Da diversi anni, per la burocrazia che si modifica continuamente, il nostro Comune è ancora in attesa del nuovo Piano regolatore - spiega Malan -. Questa situazione comporta dei costi, soprattutto per i professionisti che continuano a lavorare per rispondere alle richieste di documentazione degli enti superiori, e l’impossibilità di approvare nuove costruzioni o interventi di ristrutturazione sugli edifici esistenti».
Qualche spiraglio? «Una delle due centraline idroelettriche in progetto è stata approvata - risponde il sindaco -. La sua attività ci assicurerà qualche introito. Diversamente, dipendiamo quasi completamente dai fondi che provengono dagli enti superiori, realtà che impedisce, almeno per il momento, di iniziare a ragionare su nuovi progetti per la collettività».
Dall’opposizione, che durante l’ultimo Consiglio comunale si è astenuta sul punto relativo al bilancio, nessuna critica ma un solo suggerimento: «Le strade versano davvero in pessime condizioni - afferma Marina Bertin -: è indispensabile intervenire al più presto».
Vogliamo offrire un giornalismo che sia presidio di cittadinanza e di democrazia, forza trainante per il territorio, strumento per comprendere cosa succede nella nostra società e nel mondo.
Paola Molino