Meno risorse a disposizione per i lavoratori in difficoltà

Pinerolo: il Piano anticrisi della Provincia di Torino

La crisi economica in corso, al di là degli ottimistici proclami stridenti con la realtà, deve ancora riversare sul territorio pinerolese le maggiori ricadute in quanto a riduzione di livelli occupazionali. E la Provincia di Torino, per combatterne gli effetti, ha a disposizione meno risorse rispetto all’anno passato. Questi i poco gratificanti presupposti da cui ha preso le mosse l’incontro della passata settimana a Pinerolo tra Carlo Chiama, assessore al Lavoro della Provincia di Torino, e diversi esponenti dei Comuni della zona. Obiettivo quello di rinnovare ed aggiornare il "Programma provinciale delle attività contro la crisi", Piano d’intervento sul territorio inaugurato nel 2009 ed in via di definizione anche per il prossimo biennio.

Negli scorsi dodici mesi il programma ha visto la partecipazione di ben 214 Comuni, con un investimento di risorse pari a 2,5 milioni di euro che hanno consentito di erogare assegni di sostegno al reddito a circa 1.400 persone. Per il 2010, con meno soldi messi a disposizione dalla Provincia, sarà necessario ed inevitabile privilegiare la qualità delle manovre sull’aspetto quantitativo.

«Per la buona riuscita degli interventi è necessario suddividere il territorio in bacini - ha spiegato Chiama -, così da poter individuare per ognuno le singole priorità e gli specifici target di persone in difficoltà: gestire le risorse a livello locale è fondamentale». E per elaborare al meglio strategie d’azione nella zona del Pinerolese sono due le proposte avanzate dal tavolo di lavoro presieduto da Renato Zambon e Sebastiano Anselmo. Innanzitutto, creare uno Sportello delle opportunità virtuale, così da permettere un costante dialogo tra i Comuni riguardo gli interventi messi singolarmente in atto e fornire informazioni ai lavoratori con tempestività sulle manovre di cui possono beneficiare. In secondo luogo, ripetere l’esperienza dell’anno passato di creare un fondo territoriale con il contributo di tutti i Comuni seguendo la logica di "Un euro per abitante". Somma da sfruttare per elargire un sostegno mensile a persone che, al contempo, parteciperanno ad incontri volti a creare una base per sostenere un colloquio ed offriranno prestazioni di lavoro in favore dei Comuni aderenti. Due i target individuati: i disoccupati di lunga durata ed i giovani fino a 28 anni che non hanno mai avuto accesso al mondo del lavoro.

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Paola Molino