Rissa in campo tra Caprie e Chisone Calcio: animi ancora caldi e reazioni sui social

02/03/2025 - 07:12

Dagli spalti di un campo sportivo alle corsie di un ospedale, può essere un attimo. Lo è stato domenica 16 febbraio, quando la partita tra Caprie Green Club e Chisone Calcio è stata sospesa (definitivamente) al minuto 31 del secondo tempo a causa di una violenta rissa scoppiata sulla tribuna valsusina tra i sostenitori delle due squadre.

Botte, calci, pugni, spintoni, bastonate, persino morsi. Autentiche e deprecabili scene da far west. Così, quando i padroni di casa del Caprie erano in vantaggio di uno a zero sui pinerolesi, l'arbitro ha bloccato la gara. Il seguito si è dipanato in vari step: dopo le botte, "passaggio" in Ospedale da parte dei vari protagonisti del violento tafferuglio (con referti medici che parlano di prognosi tra i 5 e i 7 giorni), le denunce in caserma, e infine la pronuncia del giudice sportivo, arrivata giovedì 20. Gli animi però sono ancora caldi e le reazioni però ancora non si sono placate, soprattutto sui social, dove sono stati addirittura postati alcuni esami medici.

Il giudice sportivo: squalifiche, gara persa e ammenda

Questa la sua decisione: gara persa per entrambe le società, ammenda di 300 euro e una raffica di provvedimenti disciplinari, con squalifiche comminate a dirigenti del Chisone Calcio (fino al 18 aprile per Ermes Borno e Massimo Cairo) e all'assistente arbitro Simone Bruttomesso del Caprie, che in quella partita aveva il ruolo di guardialinee e dovrà stare lontano dal campo fino al 16 maggio, "per condotta violenta". Dapprima, - scrive il giudice sportivo sulla scorta del referto arbitrale - avrebbe tentato di "colpire i tifosi avversari con la bandierina da dentro il terreno di gioco", poi si sarebbe addirittura spostato in tribuna "per prendere parte direttamente alle colluttazioni". Da noi sentito, oggi si dice «dispiaciuto dell’accaduto». E aggiunge: «Entrambe le parti hanno partecipato attivamente. La presidentessa del Chisone ha morso mio fratello alla schiena: siamo andati al pronto soccorso dove ci hanno dato 7 giorni di prognosi. Anche il mister del Chisone è venuto faccia a faccia con me, con insulti e minacce ripetute davanti ai Carabinieri, che le hanno registrate. Abbiamo già fatto denuncia».

Quanto ai giocatori, provvedimenti disciplinari altrettanto severi: tra le file del Chisone, uno è stato squalificato per sei gare effettive ("per essersi arrampicato sulla recinzione del campo e da lì aver sputato sulle persone presenti in tribuna, gesto indegno di uno sportivo") e due per due partite; la squadra del Caprie dovrà invece fare a meno di un suo atleta per cinque gare e di un altro per due. 

Per il giudice sportivo quindi non c'è dubbio: di rissa si è trattata, con responsabilità da entrambe le parti che se le sono, vergognosamente, suonate di santa ragione. Da parte dei "protagonisti", versioni (manco a dirlo) del tutto contrastanti. 

 

Le due società: versioni contrastanti

Così il direttore sportivo del Caprie Silvano Cardellino: «Il figlio della presidentessa del Chisone (Salvatrice Scarantino, ndr) che assisteva alla partita dalla tribuna, ha passato il tempo ad insultare i nostri giocatori. All’ennesima ingiuria, uno dei nostri tifosi l'ha invitato a rivedere toni e atteggiamento e, in tutta risposta, è stato quasi colpito da un ceffone». Da lì, è divampata la zuffa. «Tutti hanno partecipato attivamente e non ho visto elementi del Chisone che si sono adoperati per cercare di tranquillizzare gli animi e dividere i contendenti. Alcuni dei nostri tifosi hanno dovuto ricorrere a cure mediche. Condanno apertamente la partecipazione attiva del nostro guardialinee, ma anche alcuni atleti del Chisone sono usciti dal campo per dirigersi in tribuna. Unica nota positiva è il comportamento dei calciatori sul terreno di gioco»

Di tutt’altro avviso Salvatrice Scarantino, presidente del Chisone e tesoriere del Centro sportivo ricreativo di Osasco (di cui il marito Lulzim Hoxha è presidente): «Siamo stati letteralmente aggrediti: tanto è vero che uno dei nostri sostenitori è stato percosso dal guardialinee del Caprie e costretto a ricorrere a cure ospedaliere. Non voglio sentire parlare di risse: è stata un’aggressione a tutti gli effetti, persino nei confronti di una persona disabile». Scarantino fa riferimento al «mister che si occupa degli allievi under 17 regionali, che era lì era spettatore (con biglietto pagante)». Poi sintetizza: «Un ragazzo, un uomo di 61anni (il padre della presidente, ndr) e un disabile sono stati picchiatiIo ho ricevuto le mani al collo da “un signore “ che ha stretto forte. È stato molto tremendo: avevo paura che ammazzassero mio figlio. Da allora non dormo». Tutto quanto accaduto oggi è contenuto in dettagliate denunce depositate ai Carabinieri di Pinerolo.

«La società ha già impugnato la pronuncia del giudice sportivo: non è stata una rissa - ribadisce l'avv. Marco Borno, che assiste il Chisone Calcio - ma un'aggressione. È sconcertante che un ausiliario del direttore di gara si permetta di interferire con la tifoseria e addirittura colpisca un tifoso attraverso la rete e poi la salti per andare sugli spalti. La situazione andava sedata sul nascere e non fomentata come invece accaduto. La nostra querela vuol essere un monito affinché episodi così riprovevoli non si ripetano più».