Pinerolo città della Cavalleria? Se ci crede si dia una mossa
Angelo Distaso ha ragione quando afferma che Pinerolo otterrà credito quando avrà qualcosa da mostrare. Nel senso che il Centro Fise di equitazione, in faticoso itinere ad Abbadia Alpina, è un bel maneggio con poco attorno e un'incompiuta, da qualsiasi parte la si giri, non fa notizia.
La città che vorrebbe tornare ad essere "della Cavalleria", come lo fu dal 1849 al 1943, per ora vive di ricordi, di concorsi ippici (che rischiano di saltare se la Regione ridurrà ulteriormente il finanziamento) e del Museo storico dell'Arma, eccellenza a fruibilità limitata poiché l'Esercito, che se ne occupa, non ha i mezzi per garantirne la visibilità. Mette insieme, ad essere ottimisti, cinquemila visitatori l'anno; robetta rispetto alla qualità delle collezioni. Il sen. Fassone, anni fa, provò a tirarlo fuori dall'impasse lanciando un progetto che lo presupponeva multimediale, attrattivo, accogliente. Non se ne fece nulla, in carenza di fondi e di coraggio. (approfondimenti nell'edizione in edicola)
Vogliamo offrire un giornalismo che sia presidio di cittadinanza e di democrazia, forza trainante per il territorio, strumento per comprendere cosa succede nella nostra società e nel mondo.
Paola Molino