Scuole di montagna a rischio: «I genitori non le scelgono». La proposta: «Una scuola di valle»

Scuole di montagna a rischio: «I genitori non le scelgono». La proposta: «Una scuola di valle»
Martedì 9 Aprile 2024 - 09:50

Valutare soluzioni lungimiranti che tengano conto dei bisogni formativi dei bambini, delle necessità del territorio e delle esigenze delle famiglie. Tutto questo anche adottando nuove modalità organizzative. Solo così si potrà sperare di mantenere attive le scuole di montagna. Saranno, però, sempre le famiglie gli attori finali, con la loro scelte di iscrivere i figli in un istituto piuttosto che in un altro.

Questo il quadro emerso lunedì scorso, 8 aprile, a Perrero durante l’incontro tra i rappresentanti dei Comuni della val Germansca, il presidente dell’Unione montana, la dirigenza dell’istituto comprensivo Gouthier di Perosa al quale fanno capo le varie scuole del territorio, gli insegnanti e i genitori. Una trentina in tutto i presenti.

«Siamo spaventati per il futuro - introduce Valdo Ghigo, uno dei promotori del comitato spontaneo dei genitori, che chiesto questo confronto – Per il prossimo anno scolastico il servizio della scuola elementare di Perrero sarà garantito ma non è lo stesso per quelli successivi».

Attualmente sono 7 i piccoli alunni, ai quali si aggiungono 6 bambini di Prali, che fanno capo proprio alla scuola di Perrero, dove si recano a lezione due volte a settimana. Per il prossimo anno, sono previsti 2 nuovi ingressi, contro 3 alunni che termineranno il percorso. Nel 2025, invece, in tutta la primaria di Perrero potrebbero esserci solo 2 alunni, forse 3. E le prospettive per gli anni successivi non sono più rosee.

Il sindaco di Perrero, Laura Richaud, sottolinea come il problema dei numeri sia quasi una costante negli ultimi anni: «Non tutti iscrivono i figli alla primaria di Perrero. Basta pensare che attualmente i residenti in età scolare sono 12 ma 7 frequentano qui la scuola». Opposto, invece, il caso delle medie, dove c’è anche chi viene dal fondo valle. Ricorda che, in passato, si sono organizzati vari incontri, anche per cercare di capire se ci fossero problemi oggettivi che portassero a non scegliere la scuola di Perrero ma non è mai emerso alcun impedimento. «Si è sempre cercato di fare tutto il possibile per la scuola, garantendo il trasporto scolastico gratuito, mantenendo basso il costo della mensa a carico delle famiglie e investendo sulla struttura». E non solo a Perrero.

«L’azione politica dei Comuni del territorio è da sempre importata a valorizzare la scuola» interviene Marco Ventre, presidente dell’Unione dei Comuni. Oltre alle numerose risorse messe a disposizione delle varie amministrazioni, si stanno attivando anche progetti per cercare di portare il lavoro in valle: «Solo così si può provare a rilanciare il territorio, anche se per questi cambiamenti ci vuole tempo».

 

LA SCUOLA DI VALLE

Secondo Danilo Breusa, sindaco di Pomaretto, è fondamentale ragionare in un’ottica di territorio: «Se si pretende di difendere tutto dappertutto non si andrà da nessuna parte, ma a ciascuno toccheranno delle rinunce».

Una possibilità potrebbe essere la scuola di valle, simile a quella realizzata in val Grana. Si tratta di organizzare i 5 anni di scuola primaria non tutti nello stesso plesso ma, ad esempio, attivando il biennio in una sede e il triennio in un’altra. «Abbiamo in programma di andare a conoscere meglio questa realtà, per farci un’idea concreta – anticipa Ada Senestro, dirigente dell’istituto Gouthier - Potrebbe essere un modo per trasformare un problema in opportunità e garantire un servizio di qualità a tutti gli alunni».

«Quello da creare, poi, sarà la tendenza, la normalità nell’iscrivere i figli in quella scuola – continua Breusa - È questo si raggiunge con il tempo ma dobbiamo darci un programma». «Quello di oggi è un punto di partenza - è l’augurio dei genitori – E’ necessario agire in modo da trovare una soluzione, con l’aiuto di tutti».

Senestro ricorda, poi, come si stia verificando un’inversione di tendenza che porta a ritornare a vivere in montagna. «In 4 anni abbiamo registrato 21 nuovi residenti con età inferiore a 40 anni» riporta il sindaco di Prali, Andrea Domard. Hanno riaperto gli hotel e a breve sarà attivo un altro bar che creerà 3 nuovi posti di lavoro. «Non solo – prosegue -. Altri hanno prospettato la possibilità di trasferirsi nel Comune quando la zona sarà servita dalla fibra, così da poter lavorare da casa in smartworking». Questo potrebbe determinare nuove nascite e nuove iscrizioni alla primaria. Alcuni genitori, comunque, continuano a preferire le scuole di Pomaretto e Perosa: «I motivi sembrano dovuti al fatto che le lezioni si svolgono solo su mezza giornata e che non è attivo il servizio mensa. Se queste condizioni cambiassero in molti iscriverebbero i figli a Prali».

Ad.Ma.
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Paola Molino