Alluvione a Perosa Argentina: il paese delle 49 frane anticipa i costi di opere ciclopiche, e i rimborsi non arrivano
Il paese delle 49 frane: un triste record quello di Perosa Argentina, il cui territorio è stato colpito in modo pesantissimo dall'alluvione del 2016. Ieri, giovedì 4 aprile 2024, i progettisti e l'Amministrazione comunale hanno incontrato gli abitanti della borgata Briera, vicina a un mastodontico intervento in via di conclusione per contenere il rischio idrogeologico sul rio omonimo.
Moltissimo sarebbe ancora da fare, per cifre molto maggiori di quelle già spese. Eppure nemmeno i 450mila euro già assegnati dal Governo per i lavori conclusi e rendicontati 14 mesi fa sul vicino rio Ciapella sono stati rimborsati al Comune, costretto ad anticparli per pagare le imprese. In questo modo per l'ente le difficoltà aumentano.
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IL RIO BRIERA E IL RIPOPOLAMENTO DELLA BORGATA
L'incontro con gli abitanti era utile a trovare una soluzione per derivare l'acqua da portare in borgata per alimentare la fonte comune, gli animali, gli orti. Il nucleo è piuttosto abitato: quattro le famiglie residenti, diciannove famiglie complessive considerando le seconde case: «Negli ultimi anni le agenzie immobiliari si sono date molto da fare e hanno occupato quasi tutte le abitazioni» racconta un'abitante fissa della borgata. E di borgate lungo il corso del rio ce ne sono altre due: Grange e Lageard, quest'ultima di nuovo piuttosto popolosa.
La derivazione è un dettaglio finale, anche se molto importante per gli abitanti. L'opera da 645.000 euro (un milione con gli oneri di sicurezza e la progettazione al netto dei ribassi) è stata invece ciclopica. Ed è solo una prima fase di ciò che servirebbe. L'impresa Costruzioni Ruberto, con la direzione lavori dell'ing. Paolo Vaschetto della Sereise ingegneria e la collaborazione della Essebi ingegneria, sta portando a termine circa 300 giorni di lavoro per limitare i danni che una nuova colata detritica potrebbe causare a partire da quel rio, soprattutto sulla Strada regionale 23, dove nel 2016 sono scesi circa cinque metri di detriti su un ampio fronte. Una montagna scesa a valle, a partire da un corso d'acqua molto piccolo.
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Per limitare la pendenza e frenare una eventuale nuova colata è stata costruita a monte una briglia trasversale di 55 metri, con una vasca a monte e una strada a valle per raggiungerrla. «Mancano un paio di settimane di lavori per mettere i tiranti alla briglia e concludere alcune opere» ha spiegato Vaschetto. È stata richiesta anche un'idrosemina per rinverdire e rendere più naturale il versante tra i tornanti della strada. In ogni caso non c'è calcestruzzo a vista: sono state usate pietre o come materiale d'opera o come rivestimento.
Il problema è che a fronte di questa opera già imponente, servirebbero altri lavori per un costo complessivo di 4 milioni di euro per mettere davvero in sicurezza il corso d'acqua e scongiurare un'altra colata sulla ex statale. Ma in quel caso il progetto è a livello preliminare e i finanziamenti tutti da trovare: «Servirebbero altre due vasche più a valle, andrebbe reindirizzato l'ultimo tratto del rio costruendo una protezione a scogliera, e andrebbe ricalibrato l'attraversamento sotto la statale: la pendanza di quello già realizzato non è sufficiente ed è già quasi di nuovo pieno di detriti» ha spiegato il direttore lavori.
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IL RIO CIAPELLA E I SOLDI CHE NON ARRIVANO
«Stiamo ancora aspettando i 450mila euro per i soldi che la Regione Piemonte ci deve per i lavori sul rio Ciapella. Noi Comuni questi fondi per le alluvioni li stiamo tutti anticipando. E non siamo gli unici in Regione». La sindaca Nadia Brunetto insiste sul problema: «Noi eravamo in grado di pagare la ditta. Ma abbiamo rendicontato i 450mila euro nel febbraio 2023 e dopo 14 mesi la Regione ancora non sa cosa dirci, perché non riceva da Roma i soldi da darci, anche se erano stati assegnati all'opera». Nel frattempo le briglie realizzate si sono già riempite (questo è normale, vista la loro funzione) e svuotarle è costato 85mila euro, lavoro per il quale la Regione Piemonte ha contribuito con 40mila euro, il resto è rimasto a carico del Comune.
«Con costi di questo genere per noi è difficilissimo andare avanti, senza i denari che lo Stato ci deve - conclude la sindaca -. Immagino il problema per Comuni ancora più piccoli e con minori risorse, diventa impossibile».
News modificata il 9/4/24 alle 8:52 con la precisazione sull’importo delle opere sul rio Briera.
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Paola Molino