Piscina: disguidi burocratici per la mensa, il sindaco Favaro sistema il problema
Sono stati giorni di agitazione per le famiglie di una cinquantina di studenti delle scuole di Piscina. A poco meno di una settimana dall'avvio del servizio mensa, molti bambini e ragazzi per un momento sono risultati non autorizzati ad accedere al refettorio per consumare a scuola il pasto domestico portato da casa, opzione che già da tempo offrono le scuole piscinesi e il Comune. Di fatto si è trattato di un disguido di natura burocratica, visto che alla scadenza fissata dal Comune per presentare la domanda al servizio erano in pochi ad aver compilato l'autorizzazione. Per molti genitori è stata una doccia fredda quando hanno scoperto che i proprio figli non avrebbero potuto consumare a scuola il pasto: «A fine maggio quando sono state presentate le autorizzazione si poteva scegliere come opzione unicamente il servizio mensa con pasto preparato dalla scuola, - dicono alcune mamme - nessuna menzione invece sulla possibilità di accedere con pasto domestico. Quando pochi giorni fa attraverso i diari abbiamo fatto richiesta ci è stato comunicato che ormai era troppo tardi: i nostri figli non potevano pranzare a scuole e dovevano uscire». Un bel problema per le famiglie, costrette all'ultimo a doversi riorganizzare completamente; tanto che la criticità è stata presentata direttamente al sindaco Cristiano Favaro che puntualizza: «Sul sito del Comune c'era scritto tutto chiaramente: la prima finestra per accedere al servizio del pranzo domestico è stata aperta da fina maggio al 15 luglio. Quando abbiamo visto scarsa adesione abbiamo prorogato le iscrizioni fino al 15 settembre, proprio a ridosso dell'avvio del servizio mensa. Di più non potevamo fare, visto che in base ai numeri dobbiamo organizzare gli spazi». Favaro si è reso comunque disponibile ad un confronto e si è speso direttamente per risolvere il problema: «C'è stato un malinteso di comunicazione, oggi ci siamo attivati e sistemato la criticità: tutti gli studenti potranno consumare normalmente il pranzo domestico a scuola». Come si dice, tutto è bene ciò che finisce bene. Anche i genitori hanno apprezzato il modo di operare del primo cittadino: «Il sindaco è stato molto disponibile e comprensivo. In poche ore ha sistemato tutto, non possiamo che ringraziarlo»
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Paola Molino