Stanislav: una matita felice, approdata a Barge
Moldavo, ha vissuto 35 anni a Volgograd, ora fa il guardiano
Con la caduta del muro di Berlino, all'Est è crollato un mondo e le carriere di molte persone delle generazioni intermedie si sono bruscamente interrotte.
Stanislav Cebotar, nato nel 1959, nel 1989 aveva già trent'anni: troppi e troppo pochi. Se il nome è squisitamente russo, il cognome sa di russizzato: «In realtà sono moldavo - racconta -, ma mi considero russo, perché ho vissuto per 35 anni a Volgograd, che voi conoscete maggiormente col vecchio nome di Stalingrado». Lo si capiva anche dai molti suoi "amici" di Facebook, quasi tutti dai nomi rumeni e alcuni col cognome che deve essere quello suo originale: Cibotaru. (approfondimenti nell'edizione in edicola)
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Vogliamo offrire un giornalismo che sia presidio di cittadinanza e di democrazia, forza trainante per il territorio, strumento per comprendere cosa succede nella nostra società e nel mondo.
Paola Molino
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