Caso del dossier olimpico, i sindaci della Via lattea: «Non siamo indagati»

Caso del dossier olimpico, i sindaci della Via lattea: «Non siamo indagati»
Sabato 30 Marzo 2019 - 10:33

I sindaci di Sestriere e Pragelato replicano alle notizie apparse nei giorni scorsi su alcuni quotidiani riguardanti l'indagine del Pm di Torino Colace per l'ipotesi di turbativa d'asta nell'assegnazione da parte dell'Unione dei Comuni Olimpici Via Lattea dell'incarico all'architetto Alberto Sasso perché realizzasse il "pre dossier olimpico" di Torino 2026: «Noi non siamo indagati, contrariamente a quanto letto - dice Valter Marin, sindaco di Sestriere - quanto meno non ne ho mai ricevuto comunicazione, e ormai dovremmo saperlo visto che il professionista ne è informato da gennaio».

 

La vicenda riguarda l'assegnazione dell'incarico al'archietto Sasso, considerato gradito alla sindaca di Torino Chiara Appendino e al Movimento Cinque Stelle per il quale nel 2018 fu candidato alla Camera ma non eletto, e che affiancò anche l'Amministrazione Raggi per il dossier riguardante la revisione del progetto del nuovo Stadio della Roma: «Quando lo abbiamo incontrato a una riunione, trovandolo molto preparato, abbiamo saputo che non era stato incaricato ufficialmente - commenta il sindaco di Sestriere Valter Marin, ex presidente dell'Unione - così visti i tempi strettissimi, abbiamo provveduto noi, purché la candidatura andasse avanti». Candidatura poi comunque sfumata per volontà del Governo a favore di Milano e Cortina.

 

«Ho letto che sarei indagata mercoledì mattina sul manifesto de "La Stampa" fuori dall'edicola, ma non mi risulta - ribadisce anche la sindaca di Pragelato Monica Berton - poi sono andata a rileggermi la delibera e direi che sono tranquilla, anzi mi pare fatta molto bene e in regola. Siamo assolutamente sereni».

 

L'indagine nasce da una segnalazione del capogruppo Pd nel Consiglio Comunale di Torino Stefano Lorusso. L'ipotesi di reato ruoterebbe attorno alla scelta del professionista che sarebbe avvenuta molto prima dell'assegnazione formale. La delibera dell'Unione assegna all'arhitetto Sasso l'incarico a fronte di un compenso di 39.400 euro al netto dell'Iva (49.900 lordi) «quindi sotto i 40mila previsti dalla legge come soglia per l'affidamento diretto senza dover ricorrere a gara pubblica - precisa Diego Joannas, segretario dell'Unione, oltre che dei due Comuni - e questo sicuramente si può fare. Avendo firmato la delibera mi sono posto anche il problema del coinvolgimento personale, ma sono stato sentito dal Pm Colace come persona informata dei fatti, e se fossi stao indagato non sarebbe stato possibile».

 

In Unione il magistrato ha eseguito un accesso agli atti, mentre nel caso del professionista sono stati sequestati mesi fa materiali di lavoro: «Il Tribunale del riesame li ha già dissequestrati un paio di settimane fa - riferisce Joannas - e nel decreto di dissequestro pare si dica che non ci sono gli estremi per la turbativa d'asta».

 

Questo lo deciderà eventualmente il Gip in caso il pm richieda il rinvio a giudizio: «Riteniamo che la questione verrà archiviata», ha detto Marin anche pubblicamente nel Consiglio comunale di ieri sera a Sestriere, dove la minoranza continua a incalzarlo sulla mancata richiesta di risarcimento della spesa per il dossier proposta sei mesi fa dei consiglieri Colarelli e Paleardi e approvata da tutti. «Abbiamo incontrato tutti i sindaci e stabilito i criteri della compartecipazione tra tutti i comuni olimpici. Ma vista la concomitanza di questa indagine abbiamo temporeggiato con l'invio delle lettere - ha risposto Marin - pensiamo che tra poco con l'archiviazione potremo mandarle serenamente».

Luca Prot
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