Il paese delle meraviglie: nuove testimonianze sui maltrattamenti
Saranno interrogate la prossima settimana (ancora da fissare il giorno preciso), Francesca Panfili, 36 anni, Elisa Griotti (33) e Stefania Di Maria (28), le tre titolari del Nido "Il paese delle meraviglie" denunciate a piede libero per maltrattamenti ai danni dei piccoli ospiti della struttura: una bella villa privata immersa nel verde, in Via Alliaudi, da ieri pomeriggio chiusa a seguito dell'ordinanza di sequestro emessa dal gip Alberto Giannone su richiesta della Procura di Pinerolo. Per il magistrato titolare del fascicolo, Ciro Santoriello, l'inchiesta è ormai sostanzialmente chiusa e il quadro probatorio a carico delle tre indagate sufficientemente chiaro, anche perchè suffragato da quattro testimoni (due tuttora dipendenti dell'asilo) che i magistrati giudicano "credibili" e privi di di ogni ragione di risentimento nei confronti delle tre responsabili.
Testimonianze che riportano un quadro davvero sconcertante, che ha lasciato sgomenta tutta Pinerolo e ha fatto rapidamente il giro d'Italia. In una manciata di minuti quello che era il "paese delle meraviglie" si è trasformato nell'asilo degli orrori, teatro di maltrattamenti ripetuti, schiaffi, pugni, insulti sistematici, come ha dischiarato pure un'ex educatrice, che (dopo tre anni) ha lasciato la struttura in agosto. A bimbi costretti a mangiare il cibo appena sputato o chiusi nel camino per punzione. Una piccola sarebbe stata messa a dormire con il lettino capovolto, a mò di gabbia per impedirle di muoversi. Un'altra teste ha documentato in un video (filmato col telefonino ma ad alta risoluzione) di un bimbo messo a dormire sotto il lavandino del bagno, solo e al buio. Testimonianze dettagliate ed agghiaccianti a cui la direttirce Panfili e le sue colaboratrici (oggi tutte assistite dall'avv. Mirella Bertolino) dovranno replicare con altrettanta puntualità. Le tre insegnanti, letteralemte sconvolte da quanto accaduto, giovedì scorso erano in lacrime. Per ora non parlano, in attesa «di indicazioni del legale», come avverte il compagno di Francesca Panfili che ieri ha saputo del sequestro mentre stava tornando da Genova. Loro non parlano, ma parlano invece i genitori, schierati a favore delle tre insegnanti.
«È un'assurdità: una storia senza alcun fondamento». Simone Bertalot non ha nessun dubbio, e difende a spada tratta le maestre de "Il paese delle meraviglie", dove da marzo ha iscritto la figlia Elisa, di due anni e mezzo. «Partiva da casa sempre contenta e addirittura a volte non riuscivamo a portarla via dal nido». Oggi che la sorellina ha sei mesi, Elisa gioca con lei alla maestra. «Non ho dubbi: se il nido riapre porto anche la più piccola». Attestati di solidarietà e stima che fioccano anche nella nostra redazione. Oggi, quei genitori si troveranno davanti al nido per concordare il proprio contributo a favore delle educatrici.
Si sta però compattando anche l'altro fronte: quello dei genitori che invece, già nei mesi scorsi, avevano ritirato i figli dal nido. E non perchè una bimba era stata morsicata da una coetanea (come l'Eco aveva raccontato a fine settembre), ma perchè quella sorta di aggressione che aveva lasciato sul volto di una piccina oltre 15 morsicature (comprovate da referto medico) era avvenuta durante il riposino pomeridiano. Un episodio di luglio che dimostrava quantomeno che i bambini erano lasciati soli nel delicato momento della nanna. «È finito un incubo», dice la mamma di Nicolas, 18 mesi. Lei, il suo piccolo, da quel nido l'aveva tolto proprio perchè sospettava che ci fosse qualcosa che non quadrava. Ora appare sollevata. «Mio figlio ogni volta che in auto passavamo davanti all’asilo, urlava di non lasciarlo lì», aggiunge Diego Murgiani, padre di Vittorio, 3 anni.
E così, questa mattina sono (spontaneamente) comparsi davanti ai Carabinieri di Pinerolo già cinque genitori: raccontano quel che i loro figli hanno vissuto lì dentro prima che li portassero altrove. «Mio figlio, 3 anni, l'ho tolto a luglio: era terrorizzato dal buio, si svegliava di soprassalto, pieno d'angoscia». Era il suo modo, istintivo, di lanciare un messaggio chiaro. «Ora sta bene, è sereno». Testimonianze fresche, che vanno ad aggiungersi alle quattro contenute nell'ordinanza e alle altrettante trasmesse in Procura in ottobre. Tutto questo dovrà essere chiarito ai magistrati da Panfili, Griotti e De Maria. Ma certo, la denuncia che ha messo in moto tutta l'indagine, quella presentata a febbraio ai Carabineri di Pinerolo da una mamma che con la direttrice aveva addirittura avuto un vivace diverbio davanti al nido, non era priva di fondamento.�
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Paola Molino