Area Turck: il grande puzzle irrisolto

Da 31 anni si cerca di varare il Piano di recupero - Difficoltà tecniche e disaccordi tra i proprietari - L'Amministrazione: «Un mese per trovare una soluzione»

Quella del recupero e della lottizzazione dell'area che prende il nome dall'ex-merlettificio Turck è una storia lunga ormai 31 anni. Era infatti il 1979 quanto un gruppo di facoltosi pinerolesi l'acquistò, pensando di poterci ricavare un buon affare. E invece è tutto ancora lì, fermo a quella data. Solo che col tempo è diventato una specie di bubbone nel cuore della città, distante poco più di 500 metri dal municipio, che intanto si espande tutto attorno.

A bloccarla, la complessità di un'operazione immobiliare su un'area così vasta e delicata. Siamo nell'ordine di centinaia di alloggi, c'è un edificio di architettura industriale in parte da salvaguardare, intorno una ferrovia e una rete da canali da mettere in sicurezza. Per non parlare dell'urbanizzazione, strade e anche una piazza. Ma questo è solo un aspetto del problema, l'altro è la difficoltà di mettere d'accordo tutti i proprietari, ognuno deciso a salvaguardare il proprio interesse. Col tempo alcuni hanno passato la mano ad altri, ma comunque nell'operazione sono coinvolti nomi (insieme ad altri privati) che hanno fatto la storia degli ultimi anni dell'urbanistica in città, sia come imprenditori, sia come progettisti. Ci riferiamo ai vari Gallo, Rasetto, Airaudo, Saluzzo e ai progettisti Geuna, Arione e Ripamonti.

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Paola Molino