Vento e freddo record non fermano i turisti
SESTRIERE - Capodanno coi botti e col pienone sulle piste da sci della Vialattea, col tutto esaurito negli hotel del Colle e dell'alta valle. Ma ancora temperature record. Sabato 2, sul monte Fraiteve a Sestriere è stato registrato - 33°, punta minima toccata quest'inverno dalle colonnine di mercurio. Complici di questo "picco" dei termometri sono stati soprattutto il fortissimo vento e la tormenta che, nel primo week-end dell'anno, hanno pure costretto la Sestrieres Spa a chiudere temporaneamente alcuni collegamenti (sabato mattina) in Vialattea. Vittorio Salusso, direttore tecnico di stazione, non fa misteri: «Indubbio che il motivo per cui, alle 10,30 di sabato, è stata fermata la funivia del Fraiteve non è stato il gelo ma le raffiche di vento che soffiavano tra i 100 e i 120 km/h». Tante le polemiche in pista, soprattutto tra chi continua a lamentare lo smantellamento della funivia del Colle Basset, con accesso da Borgata. Salusso: «Avremmo chiuso anche il Colle Basset, come succedeva regolarmente gli anni passati: il vento si era rafforzato in quota, in tutte le direzioni, e l'ovovia non avrebbe fatto la differenza rispetto alla funivia». Per il resto, Salusso incassa quelle che definisce «le solite critiche» e sottolinea: «La gente non vuole capire che, quando un impianto viene fermato come abbiamo fatto sabato sul Fraiteve, è semplicemente perché ci sono rischi troppo alti per i passeggeri». Per un'ora, la funivia olimpica aveva girato, tra le 9,30 e le 10,30. Poi, però, le raffiche sono tornate violentissime ed è scattata la chiusura dei collegamenti. La Sestrieres Spa ha comunque predisposto l'immediato recupero degli sciatori che - dal Colle - erano scesi nel Vallone del Rio Nero. Salusso: «Abbiamo lasciato in funzione la sciovia del Vallone per favorire il rientro a Sestriere dalla stradina del Fraiteve». Nessuno da riportare in navetta a Sauze o Sansicario: «Quando abbiamo chiuso, non erano ancora arrivati sciatori dalla Valle Susa». E conclude con un saggio «meglio prevenire che curare e avere il coraggio di fermarsi, anche quando le piste sono assiepate di turisti che vogliono divertirsi».
È cronaca di domenica 3, infatti, la seggiovia di St. Rhemy en Bosse di Aosta che si è bloccata a - 11° e i soccorritori hanno impiegato due ore per liberare tutti i passeggeri sospesi nel gelo, tra scene di panico di adulti e bambini disperati.
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Paola Molino