Sci: c'era una volta Pradzalunga
Pragelato è sempre più distante dai riflettori olimpici. Non traggano in inganno le mascotte Neve e Gliz alle porte del paese: nell'anno di Vancouver 2010 spicca la completa assenza di attività agonistiche sulla pista del fondo che vide le imprese di Di Centa e della nostra Nazionale.
Dopo la cancellazione dal calendario Fisi delle gare giovanili a dicembre, infatti, neanche Pradzalunga si disputerà il giorno dell'Epifania. «Era in programma dal maggio scorso - assicura Dante Roggia, organizzatore della manifestazione e responsabile del settore fondo per lo sci club Valchisone Camillo Passet -. Ma alcuni problemi intercorsi con la nuova Amministrazione comunale, durante la fase d'apertura della nuova stagione sciistica, ci hanno obbligati a sospendere tutto».
La Pradzalunga avrebbe raggiunto la 22ª edizione. Roggia spiega: «L'abbiamo annullata un mese fa, quando abbiamo capito che il Comune non intendeva più supportare il settore giovanile dello sci nordico, chiedendo 100 euro di stagionale a tutti gli iscritti dello sci club Valchisone. A nostro avviso, non è giusto che anche una squadra agonistica debba pagare questa cifra per venirsi ad allenare: non succede in nessun'altra località in Italia. Lo sci di fondo è uno sport duro, povero e umile per eccellenza e non si deve paragonare la sua gestione allo sci alpino». Dunque, in questo braccio di ferro tra il sindaco e lo sci club Valchisone, a pagare è stato il movimento del fondo, il turismo pragelatese e il futuro di una gara che si stava ritagliando il suo spazio, pur affrontando ogni anno mille difficoltà. Roggia: «La 30 km in tecnica classica l'abbiamo sempre organizzata per Pragelato, non per la nostra gloria. Con appena cinquemila euro, grazie al lavoro di tutti i volontari. Per allestire una gara sull'esempio del Trentino e portare i partenti oltre i mille, ci vorrebbero almeno 30mila euro».
Dell'anello olimpico, costato centinaia di migliaia di euro (16 cannoni per l'innevamento artificiale, bacino idrico per produrre neve, messa in sicurezza del versante dal rischio slavine e decine di chilometri di fibre ottiche per la tv), oggi resta una pista inutilizzata e declassata ad anello turistico. Il 7 febbraio, si disputerà solo una gara di ciaspole, RacchettInValle.
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Paola Molino