Pace (quasi) fatta tra sindaco e vice
VIGONE – «Gli ho detto che se avesse votato contro ero costretto a togliergli le deleghe. Ma non c’è stato alcuno scontro». Il sindaco Claudio Restagno torna sul tema della frattura politica con il suo vice Paolo Dellacroce in merito al regolamento Imu.
A chiedere lumi sull’accaduto è stato Marco Geuna, capogruppo di "Progetto Vigone", lo schieramento che sostiene Restagno in Consiglio comunale. Dal canto suo, Dellacroce non nega il momento di crisi, ma getta acqua sul fuoco: «Non è detto che sfoci in una separazione».
Nell’ultima seduta del 31 luglio, Geuna ha presentato una richiesta formale di «chiarire i rapporti all’interno della Giunta». Per quale ragione? Nei giorni precedenti si era diffusa la voce di uno scontro tra sindaco e vice. Voci che Dellacroce allora aveva scelto di non commentare e su cui il sindaco, ora, ha fatto piena luce: «In una riunione sull’Imu, il vice sindaco si è mostrato giustamente preoccupato e ha chiesto di dimezzare la tassazione sugli immobili produttivi agricoli (facendola scendere dallo 0,2 per cento di legge allo 0,1, ndr) – svela Restagno ai consiglieri –. Ne abbiamo discusso, ma eravamo preoccupati di non riuscire a far tornare i conti ed abbiamo deciso di non toccare le aliquote di legge e di rivederle entro il 30 settembre, come la legge consente».
Dellacroce, però si è impuntato e ha minacciato di non votare il regolamento Imu in Consiglio, se non fosse stata attuata la riduzione richiesta: «Io gli ho spiegato che se avesse agito così, non potevo fare altro che togliergli le deleghe – confessa il sindaco –. Ma questa discussione è avvenuta in un contesto di assoluta tranquillità». (approfondimento nell'edizione in edicola)
Vogliamo offrire un giornalismo che sia presidio di cittadinanza e di democrazia, forza trainante per il territorio, strumento per comprendere cosa succede nella nostra società e nel mondo.
Paola Molino