Volvera, un paese intero sconvolto dall’omicidio di Chiara e Simone
Quando l’ambulanza è arrivata, ieri pomeriggio (24 aprile) intorno alle 15 poche ore prima della mattanza, Andrea Longo, 34 anni, non stava bene.
«Tremava tutto», dicono i vicini di quel cascinale in pieno centro trasformato anni fa in nucleo residenziale a pochi passi dalla casa dove un tempo viveva la “santa” di Volvera.
L'uomo, che soffriva di problemi psichici e aveva dei precedenti penali generici, intorno alle 20 ha raggiunto i suoi vicini di casa, al primo piano dell’edificio di via XXIV Maggio 47, è li ha uccisi brutalmente.
Poi si è tolto la vita, con la stessa arma. Forse ha bussato alla porta dell’appartamento. O forse si è affacciato alla finestra dell’alloggio utilizzando il balcone che collega le due unità abitative.
Chiara Spatola, 29 anni, ex parrucchiera in un salone di Orbassano, e Simone Sorrentino, 24 anni, erano operai in una fonderia di Beinasco.
Lavoravano nella stessa ditta. Uniti nel lavoro e anche nella vita. E tanti progetti per il futuro.
Si sarebbero trasferiti nel giro di qualche settimana in un appartamento ristrutturato a Rivalta. Proprio ieri erano andati a scegliere alcuni arredi per la loro futura casa.
Non hanno fatto in tempo a traslocare da quel vicino rumoroso e aggressivo, che più di una volta li aveva infastiditi. Andrea Longo (nella foto), disoccupato, un passato da autotrasportatore, già altre volte li aveva avvicinati per qualche assurdo motivo.
Sempre pronto a sollevare questioni e litigare. Aveva affittato quell’alloggio lo scorso febbraio. E da quel momento per i due ragazzi non c’era stata più pace.
Sono morti sotto il peso di fendenti inferti con un coltello di 30 centimetri, con la lama seghettata e la bussola sul manico. Un coltello da sub, o forse da caccia.
Non hanno avuto scampo. Hanno tentato di fuggire dalle scale e raggiungere il cortile. Non ce l’hanno fatta.
I loro corpi straziati sono stati trovati in un angolo, davanti all’abitazione. Poco più in là, quello del loro assassino.
«Perché non l’avete portato via? Perché non l’avete portato via?» ha urlato ripetutamente nel cuore della notte la mamma di Chiara, davanti al portone chiuso dai carabinieri della Compagnia di Pinerolo per coprire la terribile scena.
Volvera questa mattina si è risvegliata in silenzio e sotto shock, ancora incredula dopo quanto accaduto nella serata di ieri. Un delitto brutale nel centro di un paese dove oggi non si parla d'altro.
Ma cosa ha scatenato la ferocia di Longo, al punto da uccidere barbaramente quei due ragazzi? Tra le ipotesi investigative sui cui stanno lavorando i carabinieri di None e della Compagnia di Pinerolo, c'è anche quella di una ossessione dell'assassino verso Chiara.
Attenzioni morbose al punto da aspettare che lei rientrasse dal lavoro per avvicinarla con qualche scusa.
Fino ad arrivare - consapevole che non sarebbero mai stati insieme - ad ammazzare lei e il suo fidanzato in una tragica sera di primavera.
Vogliamo offrire un giornalismo che sia presidio di cittadinanza e di democrazia, forza trainante per il territorio, strumento per comprendere cosa succede nella nostra società e nel mondo.
Paola Molino