Polemiche piste chiuse, intervista al presidente Mauro Meneguzzi: «Nella Valli olimpiche il sistema neve rischia il collasso»

Polemiche piste chiuse, intervista al presidente Mauro Meneguzzi: «Nella Valli olimpiche il sistema neve rischia il collasso»
Sabato 25 Gennaio 2025 - 19:12

La spruzzata di neve ha rallegrato il paesaggio del Comprensorio della Via Lattea, ma forse non basterà a coprire le magagne e i malumori (oggi fortissimi per le code il poco innevamewnto) per una stagione che fino a ora non è stata all'altezza nel blasone della Via Lattea anche se presto presenterà il suo volto migliore, al Sestriere, con le gare di Coppa del Mondo.
Sotto accusa le troppe piste chiuse o aperte a singhiozzo, circa la metà almeno fino a ieri, soprattutto nei Comprensori di Sauze d'Oulx e San Sicario, ma anche al Colle alcune piste sono rimaste chiuse.
Sotto accusa soprattutto l'innevamento programmato non ancora sufficiente e magagne agli impianti. Sono anni difficili e non è il caso di aprire qui un dibattito sulla sostenibilità dello sci alpino alla luce del cambiamento climatico. Del resto la stessa Sestriere in uno studio commissionato a Meteo France aveva avvertito: "non si potrà innevare sempre tutto", ma come e quando non è mai stato detto.
C'è poi da precisare che la gestione dell'innevamento programmato è competenza della Sestrieres Spa solo al Colle e Borgata, mentre il resto del Comprensorio vede la competenza dei Comuni che sono anche proprietari degli impianti, servizio poi affidato tramite bando al Consorzio "Tolomeo".
Abbiamo chiesto quindi al presidente dell'Unione Montana dei Comuni Olimpici di fare il punto della situazione.
«Purtroppo non è buona, non lo è oggi e lo sarà ancora meno in futuro, il sistema non regge» esordisce senza tergiversare il presidente e sindaco di Sauze d'Oulx Mauro Meneguzzi.
Cosa c'è che non va sulle piste? «Le piste che riusciamo a innevare vanno benissimo, il manto è splendido e la ditta lavora bene, ma  potremmo fare di più».
Cosa significa? «Che potremmo produrre il 40% di neve in più, ma non abbiamo abbastanza fondi per farlo, il problema sono soprattutto i bacini di riserva dell'acqua insufficienti e che richiedono costi altissimi per riempirli: per pompare l'acqua dalla Dora, quindi molto in basso, solo il Comune di Sauze spende di energia elettrica 400.000 euro a stagione».

È così per tutti i Comuni? «Certo, in proporzione, ma questo non è il solo problema che ci trasciniamo dietro»
Di cosa parliamo? «Dell'eredità olimpica, quando si decise di passare la proprietà  ai Comuni: vent'anni dopo ci ritroviamo con impianti vetusti a cui dobbiamo fare la manutenzione e soprattutto la verifica periodica senza la quale si ferma tutto».
In termini di costi? «Faccio ancora l'esempio del mio Comune per la revisione della Seggiovia Clotes lo scorso anno abbiamo speso 300mila euro. Pensi che il prossimo anno la revisione della funivia di Patmouche (che collega Pragelato a Sestriere ndr) costerà circa 3 milioni di euro, capisce che la situazione è insostenibile?»
Come se ne esce? «Capisco le difficoltà di bilancio della Regione Piemonte, ma per sostenere l'innevamento stanzia sempre la stessa cifra dal 2013: 3.300.000 euro, di cui il 75% va alla Via Lattea».
Non sarebbe forse il caso di chiedere uno contributo maggiore alla Sestrieres Spa, che ogni anno sforna utili fino a 10 milioni di euro? «È vero percepiamo poco, ma loro sono i privati e già tanto che alcuni anni fa abbiamo ottenuto una revisione di canoni ridicoli; tra l'altro la Sestrieres Spa si è aggiudicata la gestione dei nostri impianti di innevamento battendo la concorrenza della Tolomeo: in ballo ci sono 12 milioni di investimenti»
Forse ci sono stati troppe disattenzioni in passato? « Ci sono tante cose da capire, resta il fatto che oggi il sistema deve essere rivisto, altrimenti rischia il collasso»
Alberto Maranetto

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Paola Molino