Scuole: accorpamenti rimandati al 2026 in tutto il Piemonte

Scuole: accorpamenti rimandati al 2026 in tutto il Piemonte
Mercoledì 22 Gennaio 2025 - 09:54

Tutto rimandato: nell'anno sclastico 2025/2026 non avverrà alcun dimensionamento tra gli istituti scolastici piemontesi. Il piano di dimensionamento che stava per diventare operativo entrerà in vigore nell'anno scolastico 2026/2027. Gli amministratori locali avranno quindi un altro anno di tempo per definire le situazioni ancora non chiare.

La notizia è stata data dall'assessora regionale all’istruzione Elena Chiorino al termine di una riunione con i rappresentanti delle Province e di Città Metropolitana. «La nostra scelta è stata chiara - ha scritto Chiorino -: accogliere le richieste dei territori sul dimensionamento scolastico, ringraziamo il Governo che ha recepito l’esigenza di ulteriori passaggi di approfondimento». Per l’anno scolastico 2025/2026 quindi non saranno effettuate ulteriori riduzioni delle autonomie scolastiche oltre a quelle di Condove e Cambiano, decise da Città Metropolitana, «proprio per consentire ulteriori approfondimenti declinati sui territori provinciali».

La decisione è stata possibile grazie al Decreto Legge del 16 gennaio con cui il Ministro dell'Istruzione Valditara autorizzava le Regioni a limitare il numero di accorpamenti previsti in precedenza. Per il Piemonte saranno sufficienti quelli già decisi di Condove e Cambiano. «Non si dovrà quindi ritornare sulle azioni già attuate - dice la Regione - e non ci sarà alcun taglio di organico né di composizione delle classi in Piemonte. Dimostriamo di aver tenuto in considerazione le istanze che sono pervenute in questi mesi sul tema del dimensionamento scolastico da parte dei territori».

Se ne riparlerà fra un anno, dato che il piano di dimensionamento dovrà comunque entrare in vigore nell'anno scolastico 2026/2027. «La Regione Piemonte - dice Chiorino - ha già dimostrato concretamente, con le misure a favore delle scuole di montagna e delle aree marginali, la propria volontà di supportare i territori più fragili, evitando accorpamenti penalizzanti e garantendo un servizio scolastico di qualità anche nelle zone meno densamente popolate».

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Paola Molino