Orbassano: la questione della mensa del san Luigi approda in Consiglio Regionale
Dopo gli escrementi di topo rivenuti dai Nas nella mensa dell’ospedale san Luigi, la cui direzione si è affidata per ora ad un servizio esterno in attesa di interventi strutturali sugli ambienti della cucina, la questione è approdata ieri sui banchi del Consiglio regionale.
«È intenzione del san Luigi di Orbassano – ha spiegato l’assessore alla sanità Luigi Icardi - mantenere il servizio interno di cucina, in modalità idonee a garantire la sicurezza dei degenti e del personale dipendente e la qualità del servizio offerto. Gli uffici competenti stanno effettuando un’attenta analisi in merito alle opere necessarie. Si stanno valutando le relative tempistiche ed i costi. Solo qualora questi ultimi non fossero sostenibili, si dovrebbe considerare una esternalizzazione».
Critica la posizione di Sarah Disabato, capogruppo regionale M5S Piemonte: «Una sola la nostra richiesta, chiara ed evidente dall'interrogazione che ho discusso in aula: escludere qualsiasi ipotesi di esternalizzazione del servizio mensa. Icardi ha fatto esattamente il contrario, aprendo a questa strada nel caso in cui i costi di riqualificazione della mensa dovessero rilevarsi alti per le casse pubbliche. Chiediamo alla Giunta Cirio di finanziare, il più presto possibile, gli interventi di riqualificazione dei locali così da riaprire la mensa il prima possibile. Un servizio che deve rimanere interno al San Luigi e pubblico, senza se e senza ma».
Anche Coldiretti Torino chiede che la Regione intervenga per assicurare questo servizio prezioso per la comunità ospedaliera che - tra pazienti, personale medico, paramedico, tecnico e amministrativo - conta oltre 1.500 persone. Ma Col diretti chiede che la scelta di ristrutturare e riaprire la mensa interna sia anche l'occasione per avviare una sperimentazione su una cucina con materie prime sempre più a Km Zero.
«Auspichiamo – precisa il presidente di Coldiretti Torino, Bruno Mecca Cici - che l'Assessorato alla sanità della Regione e la Direzione del San Luigi possano trovare le migliori soluzioni tecniche e finanziarie per il mantenimento del servizio mensa. Con la "nuova mensa" interna ci candidiamo fin da ora per favorire contratti di filiera di prodotti agroalimentari del territorio torinese o comunque per promuovere una cucina con ingredienti a Km Zero».
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Paola Molino