3 gennaio 1944: 80 anni fa il bombardamento di Villar Perosa
Il 3 gennaio 1944 lo stabilimento Riv e il paese di Villar Perosa sono colpiti da 312 bombe sganciate da 53 fortezze volanti. Dopo cinque interminabili minuti, il raid aereo perpetrato dalle forze Alleate ha lasciato edifici devastati e crateri. Ma nemmeno una vittima, grazie al riparo offerto dai rifugi antiaerei costruiti per ospitare 3.500 persone nel cuore della collina di fronte alle fabbrica e ai villaggi.
Oggi ricorre l'80º anniversario del bombardamento di Villar Perosa. Un episodio che sembra lontano nel tempo, invece, purtroppo, è attualissimo visto l'orrore dei bombardamenti che ogni giorno mietono vittime in Ucraina e nella striscia di Gaza.
Dopo tanto tempo alcuni testimoni ricordano ancora con lucidità i fatti e le emozioni di quei momenti. Elvio Scavino, classe 1928, era un ragazzo. Stava rientrando verso casa, ma era ancora ad Airasca quando ha visto gli aerei passare sopra la sua testa e ha capito cosa stava per accadere al paese dove c'erano i suoi genitori e le sue sorelle. Per il piccolo Franco Vinçon, nato nel 1939, andare nel terzo rifugio è stato quasi un gioco. Raccontiamo un pezzo delle loro ricchissime storie sull'Eco del Chisone in edicola domani, giovedì 4 dicembre, disponibile come sempre sia in versione cartacea che nella versione digitale.
BOMBARDAMENTO DI VILLAR PEROSA: INCONTRI E TESTIMONIANZE
Scavino e Vinçon, insieme a Giorgio Micca, potranno raccontare molto di più nelle due giornate organizzate dal Comune insieme al Museo del Cuscinetto, all'associazione Vivere le Alpi e alla parrocchia. Il 10 gennaio è previsto un incontro riservato agli studenti delle scuole elementare e media.
Domenica 14 gennaio presso il Museo del Cuscinetto, incontro a ingresso libero aperto a tutta la popolazione con le testimonianze di Giorgio Micca, Elvio Scavino e Franco Vinçon a partire dalle 9,30. Dalle 10,30 visita ai rifugi antiaerei di via della Braida. Presso l'oratorio maschile, mostra fotografica sul bombardamento a cura di Enrico Berardo, Paola Ricca e Angelo Peirone.
Vogliamo offrire un giornalismo che sia presidio di cittadinanza e di democrazia, forza trainante per il territorio, strumento per comprendere cosa succede nella nostra società e nel mondo.
Paola Molino