Concluso il Sinodo valdese metodista: Alessandra Trotta confermata moderatora della Tavola
Si è concluso questa sera a Torre Pellice il Sinodo delle chiese metodiste e valdesi, svoltosi quest'anno in forma mista, in parte in presenza e in parte in streaming. L'assemblea ha confermato la diacona metodista Alessandra Trotta moderatora della Tavola valdese - l'organo esecutivo della chiesa - che per il nuovo anno sarà composta da Erika Tomassone (vicepresidente), Dorothea Müller, Ignazio Di Lecce, Paolo Bor, William Jourdan, Ulf Hermann Koller.
Tra i temi più significativi di questo Sinodo gli stanziamenti Otto per Mille per le crisi in Afghanistan e ad Haiti, ma oltre a questi due interventi destinati alle gravi emergenze dei due Paesi, il Sinodo ha approvato l’elenco di tutti gli altri progetti che riceveranno il sostegno economico dell’Otto per mille valdese: è stato sottolineato che quest'anno si è registrato un vero e proprio boom di richieste di finanziamento. Quasi 5mila domande da parte di associazioni, enti, Ong, specialmente dal mondo della cultura, in particolare sofferenza a causa della pandemia.
Un dibattito molto partecipato che ha preso spazio con testimonianze sinificative è stato quella della laicità della scuola. Al briefing finale con la stampa la moderatora ha sottolineato questo aspetto , "forse ci siamo distratti da temi che credevano dati per assodati, invece è necessario rinnovare l'impegno in questo ambito fondamentale".
Lavoro dei giovani (al centro della serata pubblica di lunedì), donne come priorità di scelte politiche e cambiamento climatico e ambiente (aspetto che è stato centrale nei culti mattutini) sono stati altri temi forti.
In generale in molti hanno colto un rinnovato entusiasmo da parte dei partecipanti (in presenza a Torre e in streaming) a ritrovarsi finalmente dopo la sospensione dello scorso anno a causa della pandemia, ad occuparsi della vita delle chiesa, ad affrontare le tante sfide imposte da una società complessa e da una chiesa che - come tutte le chiese - deve fare i conti con il passaggio generazionale.
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Paola Molino