Omicidio di Piossasco, il ricordo dei colleghi: «Collaboratore e compagno di pedalate, solare e altruista»
Laura Mai è ancora sotto shock. Suo marito Roberto Mottura è stato ucciso questa notte nel salotto di casa. La donna ora si trova dai suoceri, a neppure trecento metri dall'alloggio di via del Campetto 33 dove una rapina è finita in omicidio. Protetta dall'affetto di familiari e amici, in quell'angolo della collina di Piossasco che si affaccia verso Cumiana. I ladri sono entrati nell'abitazione dopo aver forzato la gelosia e, sorpresi dal proprietario di casa, hanno tentato di scappare. Per assicurarsi la fuga, durante la colluttazione è partito dalla pistola di uno dei due banditi un proiettile che ha colpito l'addome dell'architetto provocandogli la morte. Proseguono senza sosta le indagini dei carabinieri del Comando provinciale, che hanno posto i sigilli all'interno dell'abitazione ed effettuato i rilievi tecnico scientifici. Davanti all'abitazione, tra i rovi che costeggiano la strada, gli investigatori hanno trovato una mazzetta da cantiere che potrebbe essere stata utilizzata dai malviventi per rompere la gelosia e entrare in salotto. Le indagini sono coordinate dal pm Valentina Sellaroli della Procura della Repubblica di Torino. E mentre Piossasco si è risvegliata attonita di fronte a un episodio così violento e drammatico, sono già in tanti a ricordare l'architetto 49enne ucciso nella notte. Tra le tante testimonianze c'è quella di Paolo Marmo, titolare della Marmoinox di Canelli, azienda con cui Mottura collaborava da anni in qualità di progettista: «Collaboratore nel lavoro da anni e compagno di pedalate nella vita, non abbiamo parole per descrivere quanto è accaduto. Il nostro affetto va alla moglie Laura e al figlio Tommaso, che faranno sempre parte della famiglia, e a tutte le persone che hanno avuto il piacere e la fortuna di conoscere, anche per un breve istante, la grandezza e la solarità di Roberto, ispiratore di vita e altruismo».
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Paola Molino