Roure: taglio del nastro per il nuovo municipio e per la panchina rossa
Questa mattina l'amministrazione comunale di Roure ha inaugurato ufficialmente il nuovo municipio costruito accanto alla storica Casa del Comune di frazione Balma. Nella stessa piazza è stata inaugurata insieme ai bambini del paese anche la Panchina rossa, dedicata a tutte le donne vittime di violenza. All'inaugurazione erano presenti numerose autorità, tra cui la deputata di Coraggio Italia Daniela Ruffino (nella foto mentre taglia il nastro), il vescovo di Pinerolo Derio Olivero, il presidente dell'Unione dei Comuni Marco Ventre, il consigliere Regionale Valter Marin.
Ruffino ha sottolineato l'importanza dei piccoli Comuni: «È tutto dire che bisogna sostenerli e impegnare risorse contro la desertificazione se poi li mette alla canna del gas su problemi come il personale, per esempio, o le scuole. I sindaci hanno dato un contributo importantissimo anche nell'affrontare l'emergenza sanitaria».
Il sindaco Rino Tron ha ricordato il progettista Piergiuseppe Daviero, recentemente scomparso a causa del Covid e ha citato l'ex sindaco Carlo Bouc che ha dato avvio al progetto del nuovo municipio, quando scelse la strada di una nuova costruzione invece di affrontare un adeguamento antisismico giudicato di fatto impossibile sulla precedente struttura.
LA DIFESA DELLE SCUOLE
Ruffino si è poi recata alla scuola di Fenestrelle, che rischia l'accorpamento delle due pluriclasse in una sola: «Anche oggi continua la battaglia sul territorio per evitare che vengano chiuse le scuole a seguito dei tagli all’organico previsti dall’ufficio scolastico regionale del Piemonte. C’e’ preoccupazione, in particolar modo nei comuni di Fenestrelle, Roure e Castagnole Piemonte. A Fenestrelle ho visto una struttura d'eccellenza, che aderisce alla scuola senza zaino e ha allestito uno spazio per un'alunna disabile. Quando sono arrivata stavano facendo attività motoria all'aperto. Quanto di meglio si possa desiderare».
Approfondimento sull'Eco del Chisone in edicola giovedì 3 giugno.
Vogliamo offrire un giornalismo che sia presidio di cittadinanza e di democrazia, forza trainante per il territorio, strumento per comprendere cosa succede nella nostra società e nel mondo.
Paola Molino