Una lettera sul portatile, poi la mattanza: Beinasco è incredula di fronte alla tragedia di via Roma

Una lettera sul portatile, poi la mattanza: Beinasco è incredula di fronte alla tragedia di via Roma
Venerdì 13 Marzo 2020 - 14:25

Voleva essere sicuro di ucciderli. Una lucida (e premeditata) follia, quella di Franco Necco, ex Vigile di Polizia locale, che ha svuotato un intero caricatore contro la moglie Bruna Demaria e il figlio Simone. Poi uno sparo, al capo, per farla finita. Sullo schermo del computer portatile, ancora acceso all'arrivo dei militari dopo la mattanza, ha lasciato poche righe per raccontare un disagio dovuto alla preoccupazione per il futuro del figlio e a suoi eventuali problemi finanziari.

Intanto Beinasco è una città ancora incredula di quanto accaduto questa mattina, in quell'alloggio al primo piano di via Roma 12. Una famiglia cancellata in pochi attimi. Tutti quanti molto conosciuti in paese. Lui, per vent'anni in divisa a Beinasco come Vigile della Municipale. La moglie, in pensione da pochi giorni dopo una lunga carriera all'ufficio tecnico del Comune. E il figlio Simone, per il suo carattere mite e la militanza attiva nelle file della Lega, dove partecipava spesso ai gazebo e alle iniziative dei Comuni della cintura torinese.

«Fino a ieri ha fatto le cose di sempre, nessuno poteva immaginare», dicono gli ex colleghi vigili che conoscevano Necco da anni. Anche Fabrizio Recco, assessore al commercio e titolare di un negozio di alimentari, è sconvolto: «La moglie ha fatto ieri la spesa da me, rideva e scherzava spensierata».

«Il Comune è sconvolto, entrambi ex dipendenti comunali, li conoscevamo bene e non avevamo avuto avvisaglie. E dispiace ancor di più non aver colto un disagio fra persone note», commenta con commozione la sindaca Antonella Gualchi.

pa. pol.
e. rob.
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Paola Molino