Stop ai Rave Party: proposta di legge del sindaco di Villar Perosa Ventre appoggiata da Uncem
È stata scritta dal Sindaco di Villar Perosa, Marco Ventre, Presidente dell'Unione montana Val Chisone, la proposta di legge per dare ordine e sicurezza - ovvero vietare - rave party e tutti i raduni organizzati da cittadini in luoghi non adibiti al pubblico spettacolo.
«Nasce da Ventre come proposta di iniziativa popolare - spiega il presidente nazionale Uncem Marco Bussone - ma Uncem, nel sostenerla, propone ai Parlamentari e al Governo di presentarla da parte loro e approvarla in tempi rapidi. Così da dare massimo sostegno a Sindaci, forze dell'ordine, ma anche Prefetti e Questori. Negli ultimi giorni, oltre 900 persone da tutt'Europa sono arrivate a Ciriè, nel Torinese, in un'area già scelta anni fa. Determinate l'impegno della Sindaca Loredana Devietti alla quale va tutto il sostegno Uncem».
«La proposta è nata dopo aver vissuto direttamente le problematiche dei rave sul mio territorio - commenta Ventre - La località di Pra Martino (nella foro, ndr), tra Villar e San Pietro Val Lemina è spesso meta di questi raduni per i quali siamo tra i pochi paesi in Europa a non avere una legge. Anche per questo arrivano da noi. E i Sindaci si trovano a dover gestire situazioni complesse, con le forze dell'ordine. Così ho scritto la pdl che ho sottoposto ai Parlamentari. Mi auguro che, anche con il supporto di Uncem, venga presa in considerazione».
Sei articoli, con il presupposto all'articolo 2 che i raduni vengano autorizzati dal Questore sulla base di informazioni date dagli organizzatori. All'articolo tre la sicurezza, al quarto le determinazioni del Comune, al quinto i divieti e cosa fanno le Questure. «I partiti potranno integrare e modificare la proposta - evidenzia Ventre - Di certo i Sindaci hanno bisogno di uno strumento normativo al quale fare riferimento».
«Uncem riconosce l'importanza della proposta di legge - aggiunge il Presidente nazionale, Marco Bussone - e se ne farà portavoce con i partiti e gli eletti, affinché il Paese si possa dotare di normative in linea con quelle di altri Paesi europei, evitando assalti a pezzi di territorio, periferie urbane e zone rurali, che compromettono l'ordine pubblico».
Vogliamo offrire un giornalismo che sia presidio di cittadinanza e di democrazia, forza trainante per il territorio, strumento per comprendere cosa succede nella nostra società e nel mondo.
Paola Molino