Unione Europea: perché il voto è importante? Dibattito a Perosa Argentina
L’Europa verso il voto: questa mattina a Villa Willy, ex sede dell’Unione montana di Perosa Argentina, si sta svolgendo VotEU, seminario informativo sull’Unione Europea, sul suo rapporto con i territori e sull’avvicinamento al voto di maggio: il primo di una serie di incontri in Italia e altri Paesi europei.
Dopo gli incontri nelle scuole medie della valle di ieri, venerdì 8 febbraio, questa mattina si stanno avvicendando numerosi interventi, tra cui quelli di di Fabio Roccuzzo, direttore di Focus Europe, laboratorio progettuale per l’integrazione europea, Marco Bussone, presidente nazionale Uncem, Emanuel Garavello, Event Manager i VotEU e Miriam Mourglia, presidente dell’associazione Crea. Modera la giornalista Sara Perro.
Roccuzzo ha evidenziato come dal suo punto di vista l’Unione europea sia «una risorsa straordinaria, la forma più avanzata di democrazia al mondo, che però sconta importanti problemi e difficoltà, ma va rappresentata nella sua complessità, non semplificata come avviene nella comunicazione semplificata oggi anche dai social, per cui l’Europa è solo quella che non si occupa di immigrazione e che affama una classe media greca in nome di una formalità contabile. Queste cose sono in parte vere, in parte no».
IL CALO DEI VOTANTI
I problemi citati da Roccuzzo sono evidenti anche nel costante calo della percentuale di aventi diritto che siano andati a votare alle elezioni europee. Dal 61,99% 1979,con i primi nove Stati, al 42,61% del 2014 (28 Stati). In Italia siamo passati dall’85,65% al 57,22%. «È evidente che un problema c’è. Per questo stiamo facendo un lavoro cui aderiscono sul territorio i Comuni di Pinasca, Perosa e molti altri, siamo stati nelle scuole ieri e oggi pomeriggio incontreremo la popolazione», ha detto Roccuzzo.
EUROPA ED ENTI LOCALI
Tra i molti punti affrontati dal presidente Uncem Marco Bussone, il tema della preparazione: «Abbiamo classe dirigente locale non preparata e non capace di fare progettualità e drenare i fondi europei che ci sono, vedi i 3,4 miliardi chiesti e ottenuti dall'Italia per stendere la banda larga. Anche nelle Unioni, spesso non abbiamo compentenze all’interno, dobbiamo cercarle fuori, e non sempre lo abbiamo capito».
«Le risorse europee sono in cloud. In una nuvola - ha spiegato Bussone -. Chi è più bravo e si affida ai bravi progettisti le tira giù. I nostri territori sono in competizione con altri territori europei per cui se siamo bravi riusciamo a spuntarla, non è una competizione della Val Chisone con la Val Pellice, ma con Baviera e Baden Wüttemberg».
IL DIBATTITO
Dopo l’illustrazione delle principali coalizioni in corsa alle Europee e dei meccanismi istituzionali di rappresentanza europea, è già in corso il dibattito con numerosi interventi dei cittadini, che sollevano varie criticità, che proseguirà nel pomeriggio (apputamento alle ore 14,30) in un momento dedicato proprio al tema “Perché il mio voto è importante” con Fabio Roccuzzo, Miriam Mourglia (presidente dell’associazione Crea), Emanuel Garavello e Paolo Ribotta (Responsabile per l’Italia Why Europe).
Ai critici Roccuzzo risponde: «Vista la pace garantita dall’Europa, unico luogo privo di conflitti dopo la Seconda Guerra mondiale, meglio un’Europa imperfetta che nessuna». La sfida, è emerso dalla sala, è migliorarla.
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Paola Molino